Caro Vincenzo, ringraziandoti per i lusinghieri commenti alle mie ultime due proposte su questo sito, ricambio i complimenti e lo sai che non è per atto dovuto o compensazione ma perchè avverto sinceramente il vibrare gaudente delle tue poesie nella mia anima. Le evidenziazioni che vorrei fare di questo componimento riguardano più aspetti, mi limito a pochi altrimenti viene fuori una tesi di laurea e non mi pare opportuno abusare della tua attenzione e di quella di altri frequentatori del sito. Mi piace molto l'idea dei pensieri nomadi che sento un po' come i figli che originano dal grembo materno ma che, quando vengono al mondo, non sono più esclusivo oggetto di detenzione e affetto della madre. Diventano, appunto, nomadi da amare, così tutto quanto germina dalla nostra attività cogitativa. L'altro riferimento è alle parole come beato confine dell'infanzia. Mi dà da pensare a una sorta di circolarità della condizione umana per cui l'anzianità, la senilità altro non sono che un fresco ritorno alla primigenia freschezza della gioventù. Non è l'eterno ritorno nietzchiano che il filosofo tedesco inquadrava sostanzialmente, mi pare di ricordare, in termini negativi, quanto invece un riassaporare atmosfere che sembravano perdute e raccordare il proprio esistere con l'idea che, nella realtà che abbiamo vissuto, nulla mai si perde per sempre ma ritorna sotto forme nuove e inattese, magarianche più appaganti delle forme a noi rivelatesi in precedenza. Complimenti e il solito, fraterno saluto.
7 commenti:
Anonimo il 29/01/2012 12:00
Ricordi indimenticabili. Probabilmente dimenticheremo tutto, tranne quei ricordi di cui tu parli, con nostalgia. Una poesia sentita e condivisa. Bravissimo Vincé!
I ricordi sono la mia vita... stupenda Vincenzo mi hai emozionato...
Anonimo il 28/01/2012 07:46
Ricordi... io ne sono schiavo; ogni giorno ritorno nel cuore di un dì, come ben dici tu. Poteva non piacermi una poesia sui ricordi^ Tu poi li hai raccontati con dolci versi ed una chiusa stupenda. ciaociao