Lambisce il tempo
i bordi dei sospiri
che a mo' di luci
leste e balenanti
mai scordai.
Velano i trascorsi
gli anni molto avanti
e le giulive voci
echeggianti
degustate a sorsi.
Di quel che feci o dissi
ormai non mi lamento;
non ho rimorsi,
anzi son contento
e rifarei tutto
divorando a morsi.
quel che della vita tutto accetta spiegato stilisticamente in modo perfetto (i miei complimenti oscuri)
Anonimo il 09/02/2012 17:52
La delicatezza dell'espressione si accosta appena, in maniera impercettibile ai bordi di un percorso che riempie l'anima e l'appaga. L'abbandono del lamento è una conquista di pochi e la saggezza di un nobile spirito pervade il breve testo dall'incipt alla chiusa nella quale non si legge alcun segno di resa. Chapeau monsieur.
Nella vita il pentirsi di ciò che si è fatto non rende l'umano completo nel suo essere.
Pentirsi di azioni crudeli rende invece l'umano completo, anche se egli dovrà portarsi sulle proprie spalle tutte le sue azioni.
Anonimo il 04/02/2012 20:56
Credo che il pentirsi delle cose fatte possa significare, in qualche modo, la sperimentazione di un fallimento.
Al contrario, affermare con Ugo, di non aver rimorsi e di essere contento di aver fatto ciò che si è fatto, significa avere coscienza dalla realtà che si è vissuta e di quello che siamo divenuti, proprio grazie alle scelte fatte.
Nessuno di noi, infatti, sarebbe ciò che è, se non avesse fatto le scelte che ha fatto, giuste o sbagliate che siano. Del resto, nessuno di noi può saperlo a priori e poi, credo che sbagliare aiuti a crescere e a vivere! Forse chi non sbaglia è soltanto chi ha paura di vivere!
Bravissimo Ugo, un ennesimo insegnamento di vita!
Consapevolezza e saggezza emergono da questi versi in cui l'autore fa un bilancio del suo vivere dichiarando di non avere rimorsi al punto che se potesse rifarebbe esattamente lo stesso percorso di vita.
La poesia è scorrevole e molto musicale, curata nel contenuto e nella forma.
Questi versi ci dicono davvero come è l'uomo che l'ha scritta... una vita intensa, soprattutto non rinnegata nè rimpianta... L'arrivo alla matura età è indicato come un momento di riconoscimento del proprio passato, dove il passato è nella persona stessa e la completa. Non tutte le persone possono dire con l'onesta con cui parla Ugo di sè. Bello in senso del " vissuto" che lui ci sa dare e soprattutto l'ultimo verso: LA vita come un frutto maturo, una succosa mela... ottima!
Di quel che feci o dissi ormai non mi lamento;non ho rimorsi, anzi son contento e rifarei tutto divorando a morsi.
Mi piacciono molto questi versi, perchè penso che non bisogna mai pentirsi di quello che si è fatto(cio' che è buono naturalmente), perchè se si è fatto si è fatto perchè abbiamo provato qualcosa che ci ha spinti a provare...
In poche parole, il riassunto di un'esistenza. Usando autentiche pennellate d'autore per dipingere situazioni vissute, esperienze fatte, sentimenti provati. Con la consapevolezza più importante: di non avere rimorsi, che si riferebbe tutto nello stesso modo.
Un messaggio d'autore, semplice, chiaro, dolce e musicale, come Ugo sa fare e come ci ha abituato a leggere.
Grazie Ugo e Buona Domenica
Giuseppe
mai scontate e banali le tue opere, ricordi di una vita vissuta... nella consapevolezza, nella saggezza di aver vissuto con amore la vita... bellissima poesia!!!
Anonimo il 04/02/2012 21:25
Una poesia che condivido in pieno. Personalmente, rifarei tutto quello che ho fatto, anche le scelte più pesanti, ma che sono state in sintonia col mio modo di essere e di sentire, nonchè elemento di crescita per me e per chi mi è stato vicino.
Bravissimo Ugo!
Anonimo il 04/02/2012 18:21
rifarei tutto... divorando a morsi, quindi consapevolezza di aver agito bene... non è da tutti... Molto bella questa lirica Ugo scritta sempre magistralmete come, solo tu, sai scrivere complimenti di cuore con stina carla
Una poesia ricca di virtuosismi dalla quale "grida" la vita trascorsa ma non è un gridare lamentoso ma un'energia che carica il lettore di nuova forza.
Mi è piaciuta molto perchè dentro mi è parso di sorseggiare e mangiare avidamente gli anni che furono e gli anni che sono. Dentro il componimento trovi la sapienza che quello che è stato sentito, detto e fatto non porta rimorsi anzi alimenta il fuoco della vita con la consapevolezza che ora, che oggi e nel futuro saprai sempre cosa fare, senza esitazione alcuna.
Trattasi di maturità? O del saggio saper vivere?