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Emigranti

Sambucesi che parlano
con accenti di terre lontane
dove hanno vissuto
tra sofferenze e pene.
Mi chiedono ansiosi
notizie di persone care
se vivono ancora
i vecchi amici;
l'antica pianta
e la casa che li riparava
dai freddi invernali.
Come se il tempo
non fosse mai trascorso
essi immaginano il loro paese
immutato nel tempo.
Poco importa loro
se i colombi nidificano
tra i bronzi sacri
spenti ormai da tempo,
se l'onestà di un tempo
tace anch'essa
nascosta tra i ruderi del terremoto.
Da tempo ormai i muli
non scalpitano più ansiosi
nitrendo per salutare il giorno.
Un suono argenteo di ferri
che battono l'acciottolato
ancora vive nel ricordo
degli emigranti all'estero
nei loro ricordi più cari,
gli stessi che per lavoro
giovanissimi hanno preso un treno
diretti verso luoghi lontani
per inseguire un sogno.

 

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5 commenti:

  • Anna Rossi il 10/02/2012 16:51
    come una foto in bianco e nero suscita sensazioni particolari.è veramente suggestiva. ben scritta. complimenti
  • tylith il 06/02/2012 10:19
    Lo immaginavo Salvatore i versi sono troppo veri per essere solo fonte di immaginazione. Il paese di origine dal quale sei partito immagino sia Sambuci, ho visitato il sito internet di questo comune per capire se sei partito da lì o da un altrove sito nella tua anima recondita, perchè non è detto che si è emigranti solo da un paese si può essere emigranti da tutto, da un luogo, da un affetto, da un sentimento. "Emigrante di pensiero" potrebbe essere un'altra poesia, un buono spunto.
  • salvatore maurici il 04/02/2012 20:58
    Niente di più facile. la mia famiglia è stata attraversata dall'emigrazione, io stesso lo sono stato; emigrante in Emilia
  • loretta margherita citarei il 04/02/2012 20:11
    bella poesia complimenti
  • tylith il 04/02/2012 18:05
    Mi piace la poesia, mi piace il ritratto a carboncino usato come biglietto da visita! Originale! Vorrei ritornare al componimento che mi ha colpita per le evocazioni che hai fatto che corrispondono effettivamente ai sentimenti che accompagnano gli emigranti che rimangono ancorati al paese natio per tutta la vita ma rimangono ancorati ad esso così com'era nel giorno in cui essi lo lasciarono a malincuore e con la sofferenza che ogni separazione porta con se.

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