Il cuore ha il brusio incandescente
di un lettore avido e veloce,
ago appuntito su tessuto di incertezza
su cui ricamare un vestito squillante di voce;
parla tu, anima che non governo
sii tu regina che riscalda
il mio patetico desiderio di comprendermi,
in questa esogena seduzione d'inverno;
"esisti per superarti,
non per conservarti come sei,
andare oltre, dove l'uomo chiama sempre l'uomo,
è il galoppare fiero di cavalli,
di cui ti invito ad avvertire il suono;
Cristiano,
sappi che ho già parlato alle tue labbra,
perchè vietarti sappiano,
come severe guardie svizzere,
di chiamare tutto questo equilibrismo,
ma chiamalo se desideri
autodarwinismo".
"Cosa può centrare Darwin anima mia,
con questi miei poveri, immaturi afflati di poesia?
Uomo sono, antitesi di perfetta scienza,
intrappolato nel mio vacuo desiderio di conoscenza".
Eccola, scendere da una carrozza d'avorio,
l'ebbrezza della compiuta spiegazione,
pronta ad abbracciarmi
e a non abbandonarmi più,
tra carcasse di pensieri
abbozzati ma mai approfonditi;
"autodarwinismo,
è vivere oltre il vivere,
sopravvivere alle proprie illusioni,
al proprio silenzio colpevole,
alla stridula eco, di sbagliate canzoni,
è crescere per annullarsi,
in un nuovo ritrovarsi,
è cogliere l'essenza di un risveglio
nell'estasi del proprio addormentarsi;
autodarwinismo,
è crearsi un braccio fiero nel cuore,
che consenta di portare con sè nel futuro,
solo ciò che si ha di migliore,
è consentire alle laceranti antinomie,
di uscire e rivelarsi allo scoperto,
perchè tra pensieri tra loro duellanti,
continuino a vivere,
solo quelli più fecondi e affascinanti;
autodarwinismo,
è crearsi nuovi limiti,
tra le strisce tremanti della quotidianità,
per addestrarsi a superarli,
e planare su una rinnovata, più forte identità;
autodarwinismo,
è non reprimere l'incedere
dell'interiore conflittualità,
per capire che in essa l'uomo,
scopre nuovi slanci verso la realtà.
Amico Darwin,
credimi, altro non ho tra le mani,
che questo mio infantile ringraziarti,
per avere insegnato alle frontiere della mia ragione,
a frantumarsi di continuo,
per crearsi nuova evoluzione.