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loretta margherita citarei
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 denny red. |
La fiaba della neve
leggenda narra
che un tempo, sulla terra
tiepido era l'inverno,
somigliava alla primavera.
Un dì, dal suolo, cominciò
un leggerissimo vapore
a fuoriuscire
che sempre più in alto s'alzò
fino a ricoprire
fiumi, laghi, monti e pianure
e tutto apparve come nebuloso mare.
Una pecora sul monte Crostis a pascolare,
confusa da quel etereo biancore,
arrivata sulla vetta, un saltò spiccò
e nelle praterie del cielo si ritrovò.
Altrettanto fecero le sue sorelle
e in men che non si dica,
fu invaso il paradiso dalle pecorelle,
tanto che gli Angeli, con gran fatica,
cercando il loro flusso di frenare,
per ricondurle al terrestre ovile
per i riccioli del loro bianco vello
si misero a brandirle.
Ma le pecore si liberavano
e le angeliche mani s'empirono
solo del lanoso mantello.
Cercando gli Angeli d'aiutare
intervenne il vento
soffiando la fresca tramontana.
Ma infelice risultò il suo intervento,
le cose peggiorò...
i candidi fiocchi di lana
girando in danza leggera
come petali dei fiori in primavera,
appesantiti dal gelo della tramontana
cominciaron a cader giù.
Fitta, fitta, tutta la notte
la pesante lana cadde a frotte
e quando il mattino fece ritorno
la terrà mostrò un bianco manto.
Ed è da allora
che nacque l'inverno
ed è da allora che lieve
dal cielo scende la neve.
che un tempo, sulla terra
tiepido era l'inverno,
somigliava alla primavera.
Un dì, dal suolo, cominciò
un leggerissimo vapore
a fuoriuscire
che sempre più in alto s'alzò
fino a ricoprire
fiumi, laghi, monti e pianure
e tutto apparve come nebuloso mare.
Una pecora sul monte Crostis a pascolare,
confusa da quel etereo biancore,
arrivata sulla vetta, un saltò spiccò
e nelle praterie del cielo si ritrovò.
Altrettanto fecero le sue sorelle
e in men che non si dica,
fu invaso il paradiso dalle pecorelle,
tanto che gli Angeli, con gran fatica,
cercando il loro flusso di frenare,
per ricondurle al terrestre ovile
per i riccioli del loro bianco vello
si misero a brandirle.
Ma le pecore si liberavano
e le angeliche mani s'empirono
solo del lanoso mantello.
Cercando gli Angeli d'aiutare
intervenne il vento
soffiando la fresca tramontana.
Ma infelice risultò il suo intervento,
le cose peggiorò...
i candidi fiocchi di lana
girando in danza leggera
come petali dei fiori in primavera,
appesantiti dal gelo della tramontana
cominciaron a cader giù.
Fitta, fitta, tutta la notte
la pesante lana cadde a frotte
e quando il mattino fece ritorno
la terrà mostrò un bianco manto.
Ed è da allora
che nacque l'inverno
ed è da allora che lieve
dal cielo scende la neve.
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9 commenti:
ignazio de michele il 08/02/2012 14:34I versi di questa composizione, la Autrice me lo consenta, sono pane fragrante per tutti coloro che pur non appartenendo da tempo al mondo della infanzia, possono sognare ad occhi aperti. molto bella, complimenti
Don Pompeo Mongiello il 07/02/2012 11:47Musicale, dolce ed amabile questa tua eccezionale davvero!
karen tognini il 07/02/2012 07:37Sei dolcissima e davvero brava... Splendida lirica...
la neve è fiaba per bambini...- denny red. il 07/02/2012 07:16Quando ti presenti cosi, vestita cosi, che dirti Lory, anche se non vedo la neve, so solo che vedo tutto bianco e rimango incantato.. e come un fiocco di neve mi sciolgo.. dentro nella bellezza della tua fiaba. SPLENDIDA!!! Lory.
Gianni Spadavecchia il 06/02/2012 20:10Da allora nacque la neve.. Penso che l'inverno ci fosse gia xD Carina e simpatica^^
Attanasio D'Agostino il 06/02/2012 18:20la tua fiaba, sorellina, scivola lieve come la neve
un caro saluto Lucia e Tanà.
anna rita pincopallo il 06/02/2012 17:23bellissima sei bravissima un abbraccio
senzamaninbicicletta il 06/02/2012 09:11una gran bella fantasia sia nel senso poetico che fiabesco, molto brava
stella luce il 06/02/2012 09:02che bella... adoro questo genere di storie... credo che la racconterò questa sera ai miei bambini.. grazie per il dono
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0
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