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La biblioteca chelliana

Passeggiando in bella guisa
alzo gl'occhi e leggo scritto
un cartello che mi avvisa:
"qui si sta volgendo dritto!
e se 'l tempo non si spreca,
sorgerà la biblioteca".

Ver che giorni son trascorsi
sui giornali sono apparsi
due signori conosciuti
alle prese col da farsi.

L'architetto incaricato va' portare
la notizia che per legger testi e affini
presto andremo in via Mazzini
e tenendo un libro in mano
mireremo un aeroplano.

"Son discorsi un poco astrusi"
riferisce il rosso Fusi,
rispondendo all'architetto
per l'aereo lì sul tetto.
"Non mi serve proprio a niente
sulla testa quel pendente,
sa di guerra e di battaglia
e coi libri non s'attaglia"

L'architetto esasperato
dell'incarico dotato
ascoltar non vuole inerme
"il progetto ormai l'ho fatto
per l'atteso manufatto
con scaffali libri e lumi
di gran pregio niun li sfumi,
il biplano che sospesi
non lo tocchi neanche il Fusi,
v'ho pensato l'Aviaticche
far l'ambiente molto scicche".

Le pasticche per calmarsi
son per tutti in apoteca,
se vogliamo farci colti
nella nuova biblioteca.

L'apparir di queste rime
fa sembrare i versi chiusi
noi non siam per lodi e stime
al custode signor Fusi

Lui sta bene là dov è

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