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Ateo a metà

Ho deciso di diventare Ateo,
la vita mi ha portato a questa scelta.
La verità è che le delusioni mi hanno spinto a fingere un sorriso,
a sperare in qualcosa in più, a volte di inavverabile;
ma le lacrime hanno fatto sì che scegliessi strade diverse.
Non penso di avere fede in Dio, di credere in lui
ma medito a volte sul senso della vita.
Le mie non sono semplici preghiere o richiamo a Dio...
C'è qualcosa che mi ha fatto, o non mi ha fatto lui;
ma io ci ho sofferto e tutti, da piccolo, mi dicevano abbi fede,
credi in lui, ti donerà un sorriso...
Ogni sorriso me lo sono sudato dal cuore,
dalla pelle oramai ferita da cicatrici.
Ogni sorriso è stato frutto di un grande dolore,
ogni lacrima cade dalle mie parole;
Non so se mi ha fatto nulla o qualcosa di male,
ma ciò che tutti mi promettevano non si è avverato.
Non prego mai, non sono il tipo
e poi non ne sarei capace.
So solo che la vita mi ha aiutato
ed ho scelto strade "alternative" da quelle segnate.
Chiamatemi peccatore, ma tutti lo siamo...
Non temo ciò che ho scritto.
Non credo in Dio ma immagino che qualcuno lassù ci sia,
una forza più grande di noi.
Non sono credente, non ho fede ma a volte medito;
non chiamatemi cristiano, sono un ateo a metà.

 

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2 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 10/02/2012 00:33
    L'autore esprime in questo sincero componimento un dubbio che assale le persone dalla forte spiritualità. Secondo me non solo non è necessario, e va rispettato, il credo in dio, ma ben guardarsi dai fondamentalisti imbroglioni, che mirano solo al potere. Alcuni invece sono dei grandi, vedi certe figure storiche, ma la Chiesa in quanto potere, è un bellissimo retaggio culturale, solo che lo spirito è dentro ognuno di noi e ci sono tanti modi per esercitarlo liberamente e lasciare gli altri liberi senza che ledano la tua libertà Molto apprezzata
  • senzamaninbicicletta il 09/02/2012 16:08
    sei ciò che sei e non te ne preoccupare. credere o non credere in dio non è importante e invece importante il nostro comportamento nella società che viviamo e, guarda un po', se rispetti le leggi degli uomini rispetti automaticamente tutto quello che ti viene inculcato dalla/e religione/i. In secondo luogo fai tu ciò che ritieni utile per te e non aspettare altri, umani o divini, che lo facciano per te. Bravo e fai bene a scriverle queste cose.

14 commenti:

  • Simona Flamenca il 04/12/2012 05:19
    Mi diceva sempre mio nonno: "Il dolore ti mette davanti due strade: o ti aggrappi a dio, o te la prendi con dio". Lui, come te, aveva scelto la seconda. Io sono atea da quando avevo 8 anni, e non lo sono per i tuoi stessi motivi, ma perchè per me smettere di credere in dio è stato come smettere di credere in babbo natale. Mi facevo tante domande, e le risposte mi portavano solo da una parte: dio "è mera illusione della vita", e questo è quanto ho scritto nella poesia dedicata a mio nonno. Quando non credi in dio, fai leva solo sulle tue forze! Posso ritenermi una persona felice, perchè della vita ho apprezzato quanto di positivo abbia ricevuto, e la ragione mi ha aiutata a superare i momenti difficili. Io non credo che tu sia ateo a metà se cerchi un dio che ti dia delle risposte, se ti aggrappi ancora alla speranza che esista qualcuno lassù. Non sei neppure un cristiano. Forse il dio della bibbia non soddisfa le tue aspettative, ma se pensi che ci sia una forza più grande lassù di quella che puoi trovare in te stesso sei un deista . Da atea dovrei consigliarti di farti forza da solo, ma da essere umano ti consiglio di credere in ciò che ti fa stare meglio e che allevia in qualche modo le tue sofferenze. Io ho fatto della mia forza interiore il mio dio, e sono certa che anche tu saprai trovare il tuo dio, che sia lassù o che sia dentro di te
  • Raffaele De Masi il 24/03/2012 12:31
    Rispecchia molto la mia personalità quest'opera. Però se si è pronti a credere in un qualcosa di ultraterreno, anche se questo qualcosa non è Dio, ci si avvicina non all'ateismo, ma all'agnosticismo... il grande dubbio della fede. Di questi tempi è impossibile non essere agnostici... non quando ci sono troppe cattive notizie trasmesse.
  • mauri huis il 02/03/2012 17:59
    In realtà sei agnostico, se ho ben capito, come quasi tutti gli atei, in realtà, compreso me. Certo non possiamo dire che Dio non esista, ma possiamo pensare che sia un'entità superiore, o anche no, a noi, ma comunque diverso e su un piano che per ora non ci tocca e perciò nemmeno ci riguarda. Un po' come non riguarda una formica sapere se il bosco in cui vive ed opera è selvatico oppure coltivato. L'ateo pensa che sia selvatico, l'agnostico dice non lo so e il credente dice che è coltivato e crede di vederne i segni ovunque. E si sottomette al coltivatore che identifica con Dio. In realtà sempre formiche siamo e sempre nel bosco viviamo, metaforicamente parlando. Il nostro compito è dunque fare il meglio possibile nel tempo a nostra disposizione senza farci incantare da false illusioni. E nel frattempo levarci qualche soddisfazione, come ad esempio leggere cose come questa tua che ti fa onore anche solo per la tua sete di ricerca. Poi farai non come vuoi, ma come ti verrà di fare, che certe cose non sono volontarie, ma connaturate. Complimenti Gianni e a rileggerti presto!
  • mariateresa morry il 16/02/2012 09:50
    Ho letto con molta attenzione questa tua particolarissima opera, che ho apprezzato molto, per sincerità e profondo argomentare. Come tu giustamente non ti definisci " ateo a metà", io mi definisco credente piena, dopo anni di tormenti alla ricerca di Dio che ho capito e ho trovato.
    Il punto di incontro è che quella forza che hai descritto in te, nelmprendere delle strade, nell'assumere decisioni, anche attraverso le lacrime e i dispiaceri, quella forza è il dono. Iddio non dà una cosa preconfezionata cui noi aspiriamo, pregandolo. Egli mette in noi la via d'uscita. In questo è la sua presenza.
    Approfitto di questo spazio per un'osservazione a Senzamani. Ahimè rispettare le leggi degli uomini non significa automaticamente rispettare tutto quello che viene inculcato dalla religione. Mai c'è stato divario più grande! Ed infatti venne detto: date a Cesare quello che è di Cesare...
    Ad ogni buon conto Spada, l'essere Ateo a metà è sempre una porta a metà aperta. Buona ricerca e buon andare, ciao!!
  • stella luce il 10/02/2012 23:50
    caro Gianni la sofferenza non deve portarci a Dio e neppure allontanarci da lui... si crede per fede e la fede è un dono... oggi ho scritto una lunga riflessione proprio su questo argomento... non so forse la metto vedrò...
  • - Giama - il 10/02/2012 16:22
    poesia vera, proprio come dice Salvatore...
    il resto che io possa scrivere non conta, a parte il fatto che mi piace moltissimo!
    ciao ciao
  • roberto caterina il 10/02/2012 12:43
    Essere ateo a metà è come essere agnostico? Forse sei in buona compagnia.. Non porsi il problema, sospendere il giudizio e... non temere ciò che si scrive..
  • Dora Forino il 10/02/2012 08:14
    Caro Gianni, la tua poesia nasce da un senso di delusione e negatività, tali, da portarti a questa risposta sono diventato ateo, per le tante delusioni della vita.
    Io non mi sento di darti suggerimenti a riguardo,
    no possiamo credere, o non credere.
    Se ci capitano esperienze negative è colpadi tante
    conbinazionichenon erano favorevoli.
    La nostra forza, dipende dalla nostra capacità di saper superare i mommenti difficili, senza incolpare il destino.
    Noi solamente, siamo gli artefici della nostra vita...
    Non è certa la religione che professiamo!!!!
  • vasily biserov il 10/02/2012 02:04
    meditare non vuol dire per forza essere credenti... ognuno è quello che è, io personalmente non amo catalogarmi in nessuna etichetta, voglio essere libero, niente di più...
  • Alessandro il 09/02/2012 21:28
    L'importante è che pensi con la tua testa, non smettere di porti domande. Riflessione molto apprezzata
  • loretta margherita citarei il 09/02/2012 20:50
    Devi credere solo che DIO TI AMA indipendentemente dalle religioni, comunque v'è più fede in un ateo che in un credente, nel senso che l'ateo è meno ipocrita del credente, il quale pur conoscendo i divini precetti, più delle volte li ignora, peccando
  • Rossana Russo il 09/02/2012 18:19
    Ho letto questa splendida poesia con le lacrime agli occhi e con un brivido in più ad ogni tua parola..
    Mi ci rivedo molto in questi tuoi versi, anch'io come te, ho smesso di credere in Dio.. forse un tempo ti avrei diciamo.. "ripreso".. ma ora come ora e da anni ormai, non posso far altro che condividere.. senza dire una parola di più, sei stato chiarissimo.. complimenti per la sincerità
  • Anonimo il 09/02/2012 16:51
    Una poesia vera. Una poesia, che è un grido sofferto di chi s'interroga sul perché dell'essere, di chi non vuole rimanere nella passiva accettazione delle cose, senza trovarne un senso.
    E', in fondo, il cammino di chi si sente in una situazione di disagio, d'incompiutezza.
    Ritengo che si possa credere, o non credere, ma se ci poniamo il problema di credere, e di credere in Dio, ciò significa che sentiamo, vivo, questo problema e non è, per noi, di poco conto.
    La tua poesia, mi fa pensare che Dio, infondo, non è solo un nome, o un'entità astratta, ma reale.
    A volte, lo cerchiamo nella realizzazione e nell'affermazione esteriore di noi stessi. Questo ci porta ad accettare compromessi con gli altri, a sorridere, ma con l'angoscia nel cuore, e ci rendiamo conto che non ci soddisfa pienamente, che la strada non è quella.
    Allora, forse, la strada che porta a ciò che cerchiamo, la dobbiamo trovare altrove, forse dentro di noi stessi (per dirla con sant'Agostino).
    A volte invece, crediamo, ma non avvertiamo questa presenza di Dio in noi... ma forse non è il tuo caso!
    Io non so cosa Dio voglia da te e da ciascuno di noi, o se lo incontreremo mai, o se sarà lo stesso per ciascuno di noi. Sicuramente, però, quando e se lo avremo trovato, sarà la nostra stessa coscienza interiore a riconoscerlo.
    Una poesia che è spunto per moltissime riflessioni, il cui contenuto è molto apprezzato per la sua autenticità.
  • Teresa Tripodi il 09/02/2012 16:32
    ok e bhe cosa cabia... pure chi crede in Dio deve chiudere lo sportello della sua auto... hai detto ciò che pensi e su questo hai dato forma al tuo pensiero, su una cosa non peccare scusa se mi permetto ma prendilo come suggerimento e non come consiglio perchè io non so consigliare, anzi, dici :sono peccatore ma chi non lo è, è come dire sono un diavolo ma attorno a me non ci sono santi, è una giustificazione questa... fai ciò che credi sia giusto fare opera in modo corretto si una bella persona ma fallo per te stesso, il mondo non si ferma con te a raccogliere i tuoi pezzi una volta rotti, vai avanti sempre incontro a tutto quello che di bello e brutto la vita offre... e scrivi sempre ciò che vuoi fatti delle domande e cerca le tue risposte.

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