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Il freddo

mi sposto nella cupa stanza e saluto il gelo
fissando stregato il distante grigio spiraglio
comprendo che forse la luce cade dal cielo

scruto il vetro che ispira un fosco grigiore
contemplo che la vision non è mai lucente
ben poca cosa al pensier d'infinito bagliore

lo scuro legno stride, è fermo, è preciso
accosto con prudenza e l'ansia mi insulta
il fiero freddo colpisce, si mostra deciso

ora un fulmineo e mortal dubbio mi assale
non sia cotanta brina a riempir il cristallo
ma tristo e fatal gelo che dall'anima risale?

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Auro Lezzi il 09/02/2012 18:56
    Certo il gelo non fa mai sorridere... Ma il cuore sa reagire.

5 commenti:

  • mauri huis il 27/02/2012 09:49
    Molti versi alessandrini in questa tua bella e lirica poesia, da cui ne deriva un ritmo lentamente cadenzato che per me è quasi irresistibile. Se l'hai fatto apposta sei bravo, se no hai talento vero!
  • Vincenzo Capitanucci il 14/02/2012 15:30
    una bellissima riflessione... Sergio ed una bella domanda... scritta in eregia poesia...

    in fondo non sono i nostri occhi a dare colore e sensazioni al mondo...
  • anna marinelli il 12/02/2012 18:46
    stamani guardando il cupo cielo provavo le tue stesse impressioni.. ma non le avrei mai sapute rappresentare con la stessa tua efficacia.. Bravo.
  • loretta margherita citarei il 09/02/2012 20:20
    ben scritta complimenti
  • Vilma il 09/02/2012 19:51
    ben stilata e molto bella, complimenti