Fisso lo sguardo e trasognato il volto, andava:
col mantello sciolto e col soffiante vento.
Continuava lento e si girò più volte, a stento.
Poi si fermò, scrutò i cespugli, cercò qualcosa,
raccolse: una rosa brunita.
La strinse in palmo, carezzò con l’altro,
immobile, con gli occhi chiusi.
Sorrise tenero, lo vidi, dolcemente, a lungo:
forse un ricordo languido e cocente.
Restò, non ressi:
rincasai pensando
e non sentii la furia che ghiacciava, il vento soffiava.
(1960)