Sospesa dai lecci
e dai grilli cullata
si dondola saggia
la notte assonnata nella nebbia che passa.
Sulle rocce sopite,
sopra gli alberi secchi,
tra le zolle ferite ruzzola il silenzio.
Fra tanta gelida quiete
anch’io attenderò fremente l’ombre silenti
per carezzar nel vento le grazie tue, al buio.
Le vedrò fremere in danze trasparenti.
Leggére di sorrisi seminare gioia
rovesciando fiori.
(1960)