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Caldo

i movimenti rallentati,
nella deserta città
con i paesani scappati
dal caldo e da una estate morta.

il sole colpisce le case
dai muri bianchi e infuocati
in quella stagnante fase
tra grigi e solitari prati.

l'aria bollente ristagna,
in quel panorama distrutto
rimane il lamento di una cagna,
in quella città in lutto.

le nuvole con noia passano,
anche loro cercando la fuga,
in quel caldo già strano
che sulla terra forma una ruga.

un torrente sfugge al calore,
scappa da quel sole mortale,
come una lacrima d'amore
rincorsa dal caldo fatale.

 

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2 commenti:

  • - Giama - il 12/02/2012 15:23
    un caldo quasi opprimente, ottimamente reso in questi versi!

    complimenti!
  • EASTON il 12/02/2012 14:36
    L'ho letta volentieri, anche perchè in questo periodo anche solo il ricordo dell'estate ci consola. Gradita.