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Dalle tue viscere al mio lato animale

Quante ansie ti riempiono la mente,
ma cosa aspetti,
eccomi qui,
sarò la tua puttana indecente.
Cosa vuoi che faccia,
da dove cominciamo?
Dai inizia il tuo gioco da villano...
Lascia stare il rumore del peccato,
ci sono le pareti complici del reato.
Dapprima dolcemente
ma poi comincia ad aumentare
in modo da fare crescere il mio ansimare.
Non sono parole d'amore che voglio ascoltare,
adesso ho un desiderio da saziare,
mi travolge e mi provoca piacere,
ma il fatto che ci accomuna è voler godere.
Non chiedermi mai quello che voglio,
siamo complici di carnali fantasie,
inizia tutto a prendere la forma,
di un corpo non vestito di bugie.
Ora tocca a te non ti fermare,
fammi urlare,
piangere,
non ti accontentare,
nemmeno se ti chiedo di lasciarmi andare,
dai forza aumenta il tuo addomesticare.
Adesso invertiamo questi ruoli
la tigre vuol sbranare il domatore,
selvaggia forza inizia a tremare,
ti ho solo lasciato credere di comandare,
ora comincio io e non osare fiatare.
Il dolce è alla fine che va gustato,
questa è la delizia del reato,
assaporare il gusto della tua passione,
il piacere non tarda ad arrivare,
dalle tue viscere al mio lato animale.

 

l'autore Teresa Tripodi ha riportato queste note sull'opera

perdonatemi il termine di poca grazia, ma credo che la ricerca del piacere della carne sia una forma diversa, credo che pur essendoci amore o non amore i determinati momenti è solo fame di desiderio.


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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Antonio Garganese il 01/08/2012 20:59
    Il gioco delle parti in cui una donna, stanca del ruolo che le è universalmente assegnato, reclama la sua parte di piacere e di predominio: vince sempre la seduzione.
  • senzamaninbicicletta il 14/02/2012 19:22
    impressionato da questa tua poesia talvolta violenta e altre anche divertente. "un corpo non vestito di bugie" bellissima metafora la nudità dei tabù; "dai forza aumenta il tuo addomesticare" il gioco dei ruoli e il desiderio d'esser animale (bravissima); "ti ho solo lasciato credere di comandare, ora comincio io e non osare fiatare" un'altra chicca sbarazzina e schietta. Componimento sincero come un fiasco di vino, linguaggio affatto ipocrita che esprime desiderio e umanità. Molto molto molto gradita
  • Don Pompeo Mongiello il 14/02/2012 07:17
    Pur non mancando di parole forti lascia spazio alla musicalità sublime.

4 commenti:

  • Filippo Minacapilli il 13/03/2012 11:18
    Non facile... molto bella. Un saggio di maestria! Ti vedo...
  • Gianni Spadavecchia il 15/02/2012 14:06
    è solo fame di desiderio.. Ci sono argomenti che non si possono scrivere con delicatessa.. ma con tanta energia e passione.. Ciao!
  • Teresa Tripodi il 13/02/2012 22:01
  • laura marchetti il 13/02/2012 22:00
    FORZA E AGGRESSIVITA' MA ANCHE TANTA DOLCEZZA E SINCERITA'... GIOCHIAMO?

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