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La medica e il trifoglio

Ho avuto molto e molto ho anche dato
a questa vita travagliata e strana
che è stata con me prodiga e puttana
e dopo avermi illuso e agevolato

il conto, a tradimento, mi ha mandato
e manda. E io ho pagato e pago, vana
che m'apparisse allora o solo arcana
adesso, e incerta, nel suo significato

questa vita stessa. Ma oggi il talento
o i sogni che avevo nell'adolescenza
più non ricordo, desidero o voglio:

come la medica in mezzo al trifoglio
quando, crescendo, mostrai la mia essenza
restai esposto alla falce e al vento.

 

l'autore mauri huis ha riportato queste note sull'opera

maggio 2002


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16 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Verbena il 22/10/2014 23:25
    Complimenti per questo bellissimo sonetto, veri incisivi e chiari, privo d'ostacoli che favoriscono la fluida lettura. Ciò che ho letto nel tuo intervento sotto mi ha fatto molto piacere e condivido tutto perché io pure vivo così la mia poesia.
  • Anonimo il 15/02/2012 15:42
    tenera e a tratti irriverente... molto carina!
  • senzamaninbicicletta il 14/02/2012 18:56
    ti piace il sonetto e le cose che hai da dire in questo modo le esprimi chiare con un linguaggio ed una forma che sono l'apoteosi della poesia per questi contenuti. Ho apprezzato molto le tue riflessioni: "il conto, a tradimento, mi ha mandato e manda. Ed io ho pagato e pago" molto condivisi questi versi che sono tuoi e che nel contempo ci fanno tutti protagonisti della tua poesia. La terzina di chiusura è splendida. Bravissimo

16 commenti:

  • Anonimo il 29/09/2012 15:40
    Questa tua mi piace molto... la faccio mia. Complimenti!
  • sergio il 29/04/2012 19:53
    ottima e impagabile, come sempre
  • Francesca La Torre il 22/02/2012 13:48
    È semplicemente stupenda per il contenuto espresso poeticamente, ma in modo deciso da persona intelligente e matura.
  • alta marea il 21/02/2012 07:36
    La vita è un dare e avere, l'importante è che le due cose si bilancino...
  • Fernando Piazza il 18/02/2012 11:16
    La vita ti presenta il conto comunque. Chi non osa non rischia nulla ma si perde delle occasioni. Allo stesso modo chi si espone non saprà quanto gli è costato se non dove averlo vissuto, ma lo farà ugualmente. Meglio pagare il conto avendo gustato il dolce e il salato o pagarlo senza aver niente assaporato?
  • mauri huis il 15/02/2012 12:23
    Per Mariateresa: io non ho una forma preferita per poetare, e scrivo indifferentemente in rima e no, in metrica oppure no. Il sonetto è stato una forma che mi ha intrigato molto nei primi anni in cui scrivevo, quasi sempre in macchina per passare il tempo nei lunghi trasferimenti autostradali. E mi sono sempre divertito a fare quello che probabilmente facevano anche i grandi del passato: stare dentro regole fisse e insieme superarle, farle avvertire il meno possibile. È un gioco di pazienza a volte molto lungo, che richiede a volte anni per far quadrare quel che vuole esattamente dire senza farsi penalizzare dalla metrica e dalle rime. E forse per questo m'interessava anche molto. Questo ad esempio è del 2002, anno in cui ho fatto 130000 km in giro per italia, francia austria e olanda, e secondo me è uno dei miei meglio riusciti. Proprio la lettura non legata ai singoli versi né alle strofe è ciò che rende la lettura più fluida e meno "ingabbiata". E poi credo di essere riuscito a scrivere esattamente ciò che pensavo, una volta tanto.
    Il fatto che riesca anche gradito è per me una soffisfazione, ma non una necessità, come sempre del resto. Grazie comunque, a te e a tutti gli altri per l'attenzione e il gradimento.
    Ps: per AR, continua a piacermi di più il mio, quindi ti ringrazio ma lo lascio così. Grazie ancora e a presto.
  • Anna Rossi il 15/02/2012 12:02
    densa di significati.. un pezzo di vita vissuta e ben interpretata. l'ultima terzina perfetta. tutta scritta molto bene. e teniamoci le nostre peculiarità... le diversità arricchiscono. bravo mau!
  • mariateresa morry il 15/02/2012 11:29
    Noi veneti siamo dei semplici, e se parlassimo veneto qua, tu ed io, forse nessuno ci capirebbe. Il tuo sonetto, per chi ti conosce, esprime chiaramente come sei tu. Un eccesso di forma, a tutti endecasillabi, come ti è stato suggerito, soffocherebbe la personalità che dai versi emerge, e che è la tua, non quella di un trovatore.
    Per me poi, amante della poesia a versi brevi e linguaggio immediato, il sonetto è una forma distante dal mio sentire. Ma apprezzo il contenuto, anche se la mia personale visione della vita è un poco diversa. Ciao mau
  • Amorina Rojo il 15/02/2012 06:59
    ... non è importante, maurihuis... la poesia è bella così com'è... fossi in te 'un la toccherei punto... ma di endecasillabi in questa poesia ce n'è pochini( non è importante, ripeto...è che non gli è più un sonetto)
    Ti fò un eempio di tutti endecasillabi...è una bozza, ma senti un po' come sona e poi fa le tu considerazioni... bacino.
    P. S. per tema d'esse fraintesa la metto tra i mi preferiti... ovvia... :ciao

    Molto ho avuto e tanto ho dato
    a questa vita di travagli strana
    con me alterna, prodiga puttana
    che illuso m'ha e poi agevolato

    il conto a tradimento l'ha mandato
    e manda. Pagato l'ho e pago, vana
    che m'appariss'allor o sol arcana
    or ed incerta nel significato

    questa stessa vita. Or il talento
    coi vani sogni dell'adolescenza
    più non ricordo, e nemmeno voglio:

    come medica nata nel trifoglio
    mostrai crescendo tutta la mia essenza
    esposto per la falce e per il vento.
  • mauri huis il 14/02/2012 23:36
    Fatto, Giama. In effetti così sembra meno "scolastica". Grazie del consiglio. Un abbraccio!
  • - Giama - il 14/02/2012 23:22
    ma che bella mau, ottima nella stesura e nel contenuto!
    condivido la scelta che hai fatto non spezzando le parole tra un versoe l'altro: la scelta rende scorrevole la lettura.

    unica cosetta chenon mi piace sono quei due "Ed io" e "ed al":
    io toglierei la d: "E io"; "e al"

    ciao e complimenti!
  • mauri huis il 14/02/2012 20:30
    Grazie a tutti. Per A. R. specifico che il mio nome non è altro che casa mia in olandese, e che, se ti riferisci all'8° e al 10° verso, vanno letti attaccandoli a quelli precedenti e quindi son di undici anche loro. Solo che a me non piace spezzare le parole tra un verso e l'altro, quindi li scrivo così. Comunque manda pure ciò che vuoi. Rigrazie per l'apprezzamento!
  • Anonimo il 14/02/2012 20:18
    questa è la vita... bello ben scritto... il conto a tradimento.. non si finisce mai di pagare... una bellissimo sonetto scritto magistralmente
  • Amorina Rojo il 14/02/2012 19:47
    ebbravo maurhuis... ma cavoli com'è difficle sto nome... hai scritto un bel sonetto, pieno di significato... un solo peccato, che non hai rispettato la rigorosa regola del sonetto che non sta nelle rime( libere in una certa misura) ma negli endecasillabi che devono avere i versi sia nelle strofe di quattro versi che nelle terzine finali. se ti do un bacino mi permetti di lavorarci sopra e poi mandartela... così per gioco, come studio... mi piace troppo l'idea...
  • Vilma il 14/02/2012 18:05
    Che posso dire del sonetto ... piaciuto molto e bella la metafora
  • loretta margherita citarei il 14/02/2012 17:40
    ottima la metafora delle 2 erbe, apprezzatissima

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