Seppur abitiamo sullo stesso pianeta
ognuno vive nel Suo universo
chi in Schiavo chi in Signore
a secondo della Sua maestria
nel volare e nell'immaginare
in pensieri ed in sentimenti
ci incontriamo soltanto in un bar lume
per leggere le notizie del mondo
speculando fra di noi ognuno a modo Suo
ogni tanto attraversiamo un buco nero
dove due universi si uniscono
essendo paralleli raramente combaciano
quando succede è un miracolo d'Amore
Ognuno di noi ha un cielo dentro di Sé
o meglio un Regno di cieli
a formare un unico cielo
viviamo perennemente sul ciglio di questo burrone
ma siamo aggrappati con la forza di tutti i nostri sensi
alla ringhiera di un effimero io svolazzante nel mondo
ogni tanto cogliamo in un verso poetico questo fulmine di cielo
ma ancor prima che arrivi il tuono siamo già tornati sul nostro balcone
cercando di memorizzarlo in parole
guardare dentro fa un po' paura e si esita a lasciarsi cadere
ci vuole il coraggio che l'Amore infonde
dona vertigini questo abisso nero
anche se a guardare bene si intravede qualche lontana stella
mi e più facile tuffarmi nel Tuo cielo Amore mio che nel mio
forse perché lo sento più caldo e ovattato
sicuramente perché Ti Amo e sento che mi proteggerai
ma dicono che ognuno deve scendere nel proprio cielo
anche se a questo non ci credo
se il cielo è infinito infinite sono le Sue porte
molti alcuni pochi si sono gettati con tutto loro stessi nel cielo di Dio
ritrovandosi inevitabilmente nelle estasi del loro cielo d'oro
come Colombo
il Nuovo Continente
l'hanno chiamato India
e non Nuova Colomba di un Amore eterno