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Lo specchio

indugiando nella buia, stagnante, spenta dimora
distinguo a distanza un'agghiacciante essenza
che però diffonde curiosità ma mi addolora

mi accosto con ardita avvertenza, con cura
intuisco che l'ombra non si è ancora spenta
appare che si dipinga nel nulla la mia paura

con coraggio e audacia sono ormai vicino
scruto la presenza, colgo il suo acre odore
con infinito ardor sempre più mi trascino

ahimè ormai comprendo, intuisco ogni istante
lo specchio copia l'effige, lo spiccato aspetto
lesto scorro il mio mortal cammin angosciante

ebbene colui che mira la riflessa, spettral figura
nel fosco rifugio sito a guisa di terren sentiero
forse giunto sarà alla fin dell'umana avventura?

 

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3 commenti:

  • mariateresa morry il 20/02/2012 13:20
    Sergio, tu componi in maniera epica ed estetica, cosa che quanto alla prima non so fare affatto, e mi sento pure impreparata ad un commento.. questa l'ho letta più volte, cercando di superare il timore in senso reverenziale, che la costruzione dei tuoi versi mi suscita. La trovo un ottimo lavoro anche se avverto una poetica grave, solenne, austera... penso che per scrivere così ci si debba essere naturalmente portati... io non so scrivere in.. cotal guisa!...
  • sergio il 19/02/2012 07:05
    grazie mille loretta; è un onore!
  • loretta margherita citarei il 18/02/2012 19:59
    ottima poesia complimenti