Ti sento scorrere,
lieve brezza, come un canto
tra i fiori fatui
dei boschi morenti.
Vagavo incerto
in praterie di nebbia,
riverberi di stelle
ormai stanche di brillare.
Ti sento nei sogni immobili,
dove il senno si dibatte
tra ragnatele di sussurri.
Tra le anime svenate,
fiaccate da funeree reti,
sei l'unica luce.