username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Notte

Se la tenebra scende
sui monti dorati,
fratello tu non tremare.
Abbandona la paura
perché la morte
è una donna
che ride lontano

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

4 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • vincent corbo il 29/05/2012 08:43
    Vuoi dire: "L'oscurità non c'entra niente con la morte, è solo una dimensione della vita dove l'uomo può scoprirsi "altro". Al contrario la morte è "una donna che ride lontano" cioè qualcosa di così incomprensibile (non sappiamo perchè ride, forse è pazza?) che forse è meglio starle alla larga oppure cercare di farsela amica (con la follia?).
  • Anonimo il 22/02/2012 09:06
    sono piccole immagini prezioso... nutrono l'anima!
  • salvatore maurici il 20/02/2012 19:38
    Quando la sera arriva, l'uomo che percorre il viottolo della propria esistenza, si ferma, guardandosi attorno, timoroso. Sono momenti di grande incertezza, il momento in cui è d'obbligo fare un resoconto del viaggio compiuto e metterlo a confronto con quanto preventivato all'alba quando ha avuto inizio il viaggio. Poi arrivano le tenebre ed allora è la paura a serpeggiare nel cuore del viaggiatore, pensa alla morte alla fine di quel viaggio che non potrà più continuare. Infastiditi dai mostri che la paura crea si pensa alla fine del viaggio. In pochi scommetteranno che l'indomani il sole sorgerà ancora e noi da posti diversi potremo ancora assistere al suo trionfo.
  • Don Pompeo Mongiello il 20/02/2012 18:19
    Effettivamente solo al fronte si possono avvertire tali emozioni, beffarsi della morte ridendoci sopra, ma evidentemente questo è solo un aspetto esteriore. Oppure le stesse emozioni le può provare l'animo nobile dell'autrice.

20 commenti:

  • tylith il 29/05/2012 11:20
    Il componimento l'ho scritto durante un periodo in cui ero ispirata dalla poesia di guerra di Ungaretti, quindi è ambientata al fronte e cosa c'è di più spaventoso della notte che scende quando si è in trincea? La morte può arrivare in qualsiasi istante e fa paura morire, per questo ho immaginato la morte come se fosse una donna che puoi sentire in lontanza e il fatto che rida (non per pazzia) può forse fare meno paura. Ecco a cosa pensavo quando l'ho scritta.
  • tylith il 05/04/2012 13:37
    Ciao Augusta, anche se i tuoi interventi son un po' "stringati" come dici tu è sempre bello sapere che passi a leggere le mie poesie! In effetti Ragoshin ha proprio colto nel segno di questa poesia!
  • augusta il 05/04/2012 13:02
    sai quanto sono stringata di parole nei commenti e dunque mi limito a dirti, sono d'accordo con raghosin.
  • Don Pompeo Mongiello il 25/02/2012 11:28
    Molto piaciuta ed apprezzata questa tua eccezionale!
  • mariateresa morry il 21/02/2012 15:07
    Non dirò molto a commento. Qui è stato fatto un bel centro. MI piacciono i versi brevi ed immediati. Qui c'è il sentimento, l'immagine, l'effetto. Una goccia lirica completa!
  • Gianni Spadavecchia il 21/02/2012 14:08
    Bella, piaciuta molto. Ciao a rileggerti!
  • Alessandro il 21/02/2012 00:23
    Lo smarrimento della notte, fonte di mille paure. Bella e inquietante immagine di una morte femminea che ci irride da lontano. Ottima
  • Anonimo il 20/02/2012 23:41
    Bella... da far sedimentare e godersi la sensazione che lascia.
    Mi piace!
  • tylith il 20/02/2012 23:34
    Ti ringrazio Ragoshin, chiunque si celi dietro quel nome tanto evocativo di forza e di passione, dimostri una profondità davvero unica. Non è facile vivere la propria vita senza paure e vivere con naturalezza tanto la quotidianità, quanto gli eccessi. Mi ha fatto riflettere molto la frase in cui dici che la vita è la nostra così come la morte è solo nostra, siamo soli a ben guardare ed è per questo che, a volte, nel silenzio sentiamo quella donna che ride lontano, per fortuna è lontana. Grazie per le tue parole anche nel citare quello che per tutti è uno dei più grandi poeti del novecento.
  • Anonimo il 20/02/2012 23:23
    io quando ho letto questa poesia non ho pensato alla guerra, ma alla vita, anche se per molti la vita è una guerra. Ho letto che la vita è troppo bella per lasciarci prendere dalla paura. La morte, immagino una bellissima donna che ride lontano, è sempre intorno a noi, dentro di noi. Non la puoi eludere. Ma non puoi nemmeno pensare di vivere con quell'ossessione. Anzi, proprio perché essa ci guarda sempre dobbiamo vivere la nostra vita fino in fondo. Per noi stessi. La dobbiamo vivere comunque e nonostante. Perché è la nostra vita così come la morte sarà solo la nostra. Devo farti i miei complimenti, Tylith. La frase "la morte è una donna che ride lontano", rende in 8 parole l'essenza della vita. E Ungaretti non avrebbe fatto meglio
  • tylith il 20/02/2012 23:20
    Ringrazio anche Salvatore Maucieri per il suo commento asciutto che unendosi al coro dona forza anche alla sua voce.
  • tylith il 20/02/2012 23:17
    E poi voglio ringraziare Salvatore, poeta schivo, poeta profondo, che ogni volta che leggo mi da forti emozioni e che esorto a continuare a scrivere tutte le sensazioni della vita di Sicilia di una terra che tanto gli appartiene e che gli ha dato e gli da tuttora tanta forza. La tua recensione mi ha colpita molto, un viottolo, la fine di un viaggio, una riflessione profonda, vera e sentita. La paura che esso possa finire lascia poi il passo alla speranza che dopo la notte, ci sarà ancora il giorno e che noi, da posti diversi che abbracciano tutto l'universo conosciuto, potremmo ancora assistere al trionfo della vita.
  • tylith il 20/02/2012 23:11
    Ringrazio i due poeti "pilastri" che mi hanno fatto queste due splendide recensioni e mi sorprendo in effetti, in maniera positiva, per le loro sensazioni totalmente diverse ma, entrambe, estremamente belle e profonde. Per riprendere il pensiero di Don che riesce ad ambietarla sul fronte, anche per la strana coincidenza che oggi ci ha visti entrambi pubblicare una poesia comunque legata alla guerra e alla precarietà dell'esistenza umana. Quando ho scritto questi versi pensavo al giovane Ungaretti che da solo sul fronte stava per affrontare ancora la notte, sono riuscita a sentire i moti della sua anima e queste parole sono scaturite da sole fuori dalle mie mani-penna e mani - anima. Io questi versi me li sento addosso, li indosso e non mi sento mai sola quando li leggo, essi mi fanno compagnia, mi accompagnano e anche se non lontano sopraggiunge la morte essa comunque è accettabile perchè, diciamocelo, a chi farebbe paura una donna che ride lontano?
  • tylith il 20/02/2012 23:02
    Sono felice che questa poesia vi sia piaciuta e, come ha detto Giama, sono estremamente lusingata che provochi in voi che l'avete letta con attenzione, con passione e con intensità commenti che davvero sono molto diversi tra loro e molto belli, tutti davvero. Anche a me capita, ogni volta che la rileggo ci ritrovo una freschezza inaspettata, una forza straordinaria e mi da sempre una forte sensazione di speranza, la speranza di potercela fare ad essere sempre me stessa con i miei pregi e con tutti i miei difetti.
  • - Giama - il 20/02/2012 22:55
    una poesia particolarmente evocativa, versi che possiedono la capacità di indurre il lettore a molteplici riflessioni (a me, stranamente viene in mente la luce e l'immagine delle tenebre che salgono lentamente fino ad avvolgere l'aria...)

    quando i lettori possono esprimere concetti, idee, commenti molto differenti, allora la poesia merita tanti e tani complimenti!

    brava brava!
    ciao
  • Salvatore Maucieri il 20/02/2012 21:01
    Breve ma molto intensa. Piaciutissima. Brava. Ciaoooooooooooooooooooooooooooooo
  • tylith il 20/02/2012 15:48
    Ringrazio per i commenti che mi avete lasciato.
    Ringrazio Karen che mi ha detto addirittura che sono geniale.
    Ringrazio Ragoshin che ha voluto addentrarsi in questa landa solitaria che è la vita e lo ha fatto con forza e coraggio che esortano a vivere la vita senza paure e senza indugi.
    Rangrazio Giacomo, confermando che ho letto la poesia che mi ha consigliato e che consiglio a tutti di leggerla.
  • Anonimo il 20/02/2012 14:06
    tylith... hai detto una cosa notevole... ti rimando ad una stupenda poesia della grande poetessa polacca Wislawa Szimborowa... appena trovo il titolo te lo mando sul profilo... ciaociao, molto bella.
  • Anonimo il 20/02/2012 13:03
    questa poesia è l'essenza della vita. Come devi viverla e come devi affrontarla. E il sorriso di quella donna non è un ghigno, ma è benevolo. Perché la morte ci accompagna per tutta la vita. E questo idea ci induce a pensare che dobbiamo vivere la vita sempre, senza avere mai paura, con tutti i suoi eccessi, con tutte le sue gioie e le sue paure. Con tutto se stessi. A ogni costo. Questa poesia parla a te, a me, a tutti. È un monito e un consiglio. Seguilo. Io lo seguirò
  • karen tognini il 20/02/2012 12:15
    Splendida Tylith...
    la morte è una donna che ride lontano..
    geniale!!!!!

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0