Lungo il viale, al giro di boa, lo sguardo
scruta oltre, muovendosi sui colli,
sulle montagne, dove la primavera
si affaccia, nel cieco sorriso di un bimbo,
travolgendo ombre, all'assalto della mente.
Lungo il viale, vivo confuso, inseguendo
nel dipinto arcobaleno, astrusi varchi,
tra facce incise nel cuore, nelle notti buie,
prive di sorti, nel caotico gusto d'infinito,
in sogni, senza luce di ritorno.
All'improvviso, mi ritrovo scalzo
mentre, diluvia sulla primavera di marzo,
e non m'incazzo, pronto a pagare il prezzo,
d'aver vissuto serenamente, senza imbarazzo,
d'aver amato follemente, come un pazzo,
ora Solo, solo Pazzo, lungo il viale, del disprezzo
dove battezzo l'ultimo pianto d'Uomo.