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Presenze importanti indistinte

Nei gesti istintivi
negli slanci innocenti
ci sono i nostri occhi di ieri:
occhi genetici della memoria
che ci collegano ai predecessori
con dejà vu e sensazioni intuitive
spesso indistinte e non speculative.
Sono le nostre radici
che non dobbiamo strappare
presi dall'ansia di emancipare
la nostra vita presente e futura
dall'ossessione di tempo e natura.
Sono i caratteri che abbiamo dentro
senzienti e non, coscienti più o meno
e più o meno discreti o invadenti.
Son dentro noi
attivi e passivi ad un tempo
come fili dell'erba di un prato
mosso dal vento.

 

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 22/02/2012 12:38
    Forse bella ma certamente non musicale, non scorrevole.
  • Grazia Denaro il 21/02/2012 22:37
    Le nostre radici fanno parte di noi, ed anche i nostri avi perchè li abbiamo stampati nel nostro dna e quelli nessuno ce li può togliere perché fanno parte di noi, delle nostre cellule, ed anche le abitudini inculcateci nel tempo del nostro vissuto da coloro che ci sono stati vicini, che ci hanno visti crescere e ci hanno amato. Bei versi per contenuto e forma. Poesia apprezzata!

10 commenti:

  • Fernando Piazza il 26/02/2012 16:32
    Siamo tutti collegati da un medesimo sentire... universale e ancestrale, anche se ognuno è diverso coi propri pensieri e con la propria individualità, facendone qualcosa di unico...
    Forse avrei scritto "come fili d'erba di un prato" anzichè "dell'erba"...
  • senzamaninbicicletta il 24/02/2012 11:01
    ricerca animista mi verrebbe da pensare, molto spirituale, interiore, espressione del proprio essere verseggia con se stesso, maurihuis, introspettivo ed istintivo. mi piace molto.
  • mauri huis il 22/02/2012 17:52
    Vero Giama, vada per il terzultimo verso ma speculative lo lascio perchè riflessive mi sembra un po' banale.
    Grazie amico mio!
  • - Giama - il 22/02/2012 17:24
    Presenze importanti indistinte è una bellissima opera:
    quelle sensazioni intuitive, quei caratteri distintivi e al tempo stesso indistinti mi affascinano particolarmente; credo siano ciò che distinguono gli individui pur rendendoli simili ai simili (lo so, questa frase è un gesto istintivo di uno slancio innocente...), proprio come fili dell'erba di un prato mosso dal vento...

    La musicalità non è immediata, ma se la si legge più volte lo diviene; ciò che crea la musicalità sono soprattutto le pause che si assegnano spontaneamente (forse qualche "virgola" aiuterebbe).
    Forse cambierei speculative mettendo riflessive e rallenta un po' troppo il verso "in ogni nostro movimento";
    per il resto grande Mau!!!

    Ciaooo
  • mauri huis il 22/02/2012 13:30
    Sei un po' cattivello/don Pompeo Mongiello, ma ti perdono il commento sincero/perchè hai un bel cimiero! Visto che musicalità?
  • gabriella zafferoni sala il 22/02/2012 12:59
    o mossi da phrana, attento alla modulazione delle correnti, calde e fredde.
    ... e che sia un carattere calmo e attento come dharana, elegante come dhyana, vestito di luce come shamadi, per te come augurio al tuo prossimo (vicino)compleanno
  • mauri huis il 21/02/2012 20:35
    È come pensi, Giacomo, ma non è una vera e propria religione, quanto piuttosto che non sapevo dove catalogarla. Grazie a tutti.
  • Anonimo il 21/02/2012 20:09
    lenostre radici che non dobbiamo strappare ne rinnegare... parole vere e sentite... occhi di ieri della memoria del pensiero del tempo trascorso... questa tua Mau è semplicemente meravigliosa...
  • Anonimo il 21/02/2012 19:54
    Molto molto bella... perchè taggata poesie religiose? se è come penso è una finezza. Bravo mauri... molto apprezzata. ciaociao
  • Alessandro il 21/02/2012 17:01
    Occhi della memoria che ci collegano ai predecessori, radici che non dobbiamo strappare facendoci ossessionare dal tempo che scorre. Molto profonda

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