Nei gesti istintivi
negli slanci innocenti
ci sono i nostri occhi di ieri:
occhi genetici della memoria
che ci collegano ai predecessori
con dejà vu e sensazioni intuitive
spesso indistinte e non speculative.
Sono le nostre radici
che non dobbiamo strappare
presi dall'ansia di emancipare
la nostra vita presente e futura
dall'ossessione di tempo e natura.
Sono i caratteri che abbiamo dentro
senzienti e non, coscienti più o meno
e più o meno discreti o invadenti.
Son dentro noi
attivi e passivi ad un tempo
come fili dell'erba di un prato
mosso dal vento.