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Assurdo

Chiedo a le lancette del tempo
seguitar l'eterno cammin
ne l'inverso senso
de l'usual costume.

Tanto sogno e tanto rivoglio
che l'allegro, amico svagar
de la rara, me grata, infanzia
torni ad esser... di chi un di non trovò.

Oh fugace scorso de' miei sett'anni
or, chi tu rallegri? Non dinegar
chi tornar vuol vispo bambino,
abbozzar perduti sorrisi.

Mesto scorre il vital giorno
ne la truce vista d'un indolente
globo. Di cotanta letizia
manco l'ombra! Solo ricordo...

le capriole su l'erba, l'inseguire
Billy, il mio dribblare, il mio vagheggiare,
ne l'assurdo fluir d'un avar presente,
ne l'assurda muta d'un brioso bimbo!

Chiedo al lieto che s'assentò
io infelice, tanta pietà.
Senza amore, senza bontà
chi non cerca la prima età?

 

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2 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 18/03/2014 23:42
    Meravigliosa... Semplicemente meravigliosa.
  • Salva il 09/03/2012 14:22
    un bel ricordare l'essere in erba, è un mondo che purtroppo si dimentica perchè evoluto, ma è madre di vita.
  • Don Pompeo Mongiello il 08/03/2012 13:17
    Quartine ben scritte in una danza di versi sublimi.

2 commenti:

  • Don Pompeo Mongiello il 27/03/2012 19:20
    Con un serto d'alloro lo Magno il tuo capo cinge per questa tua eccezionale!
  • Mara il 12/03/2012 07:05
    è vero, è bello tornare col pensiero all'infanzia. Io ricordo in particolare gli odori. Purtroppo, Michele, possiamo farlo solo col pensiero. Bella anche questa tua lirica. Votata.

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