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Nel Mare dell'Ignoranza
Ci sono stormi di uccelli neri come la pece.
Volano alti nel cielo, urlano parole agghiaccianti di dolore.
Avvoltoi, orrendi e sfigurati pronti a divorare ogni cosa,
pronti a lanciarsi contro questa preda sfuggente
che corre ancora e ancora, incapace di smettere.
Io ho trovato questa stella splendente, quest'involucro luminoso
ma sai, la verità è che erano soltanto nebbie fiocamente illuminate
sormontate da una tremolante fiamma di candela.
Era un illusione, lo capisci?
Come un fuoco fatuo nella notte, luce ingannevole
io che ero alla guida della mia nave ci ho creduto.
Pensavo fosse un faro, un ancora di salvezza nel vuoto
di questo mondo assurdo dove tutto ho perduto.
Il canto melodioso delle sirene, mi sono lasciato ammaliare
anche da quella dolce melodia che nascondeva soltanto rancore.
Squarciato, tagliato, orrendamente sfigurato.
Questo povero corpo privo d'amore.
Ci sono stormi di uccelli neri come la pece.
Sono corvi privi d'una meta, che divorano ogni cosa
che squarciano, che tagliano, che distruggono.
Quanto ancora mi perseguiterete?
Alla guida di questo timone ho condotto la mia barca in acque poco sicure,
nel mare dell'ignoranza, dove non vedo altro che spettri.
Un fantasma solitario, tra tutti, mesto danza
come a volermi ancora ingannare. Cosa dovrei fare?
Sono spiriti, orchestre, sinfonie maldestre.
Privi di un compositore, emanano una melodia cavernosa
e questa voce che fra tutte si distingue, mi dispiace ma non la sopporto.
Questa tua menzogna, questo tuo volermi ingannare.
C'è solo dolore? c'è solo paura? No, non solo quello.
Sto navigando in un mare di nulla, incapace di trovare
quello per cui mi sono recato in questo luogo.
Non posso far altro che continuare ad errare, vagabondo nel mare.
Ci sono stormi di uccelli neri come la pece.
Sono colombe infettate da questi dannati sentimenti,
non recano con se l'ulivo della pace, nè tantomeno
sono bestie piacevoli da vedersi. Orrende fiere della notte.
Cos'altro potrò mai fare? non ho voglia di ritornare all'origine
non ho voglia di continuare ad urlare, non ho voglia di sbagliare.
Per questo sono partito, ho lasciato in balia del vento
questo vascello maledetto.
Io soltanto, perduto nel mare, senza difese ne mezzi termini.
Ti mostrerò cos'è davvero la forza, cos'è davvero il coraggio.
Cacciare una preda privo di armi e difese,
sono soltanto un animale munito di zanne e artigli.
Io ci ho provato, credimi, a continuare ad amare.
Ma oramai quella preziosa fiamma di vita l'ho perduta,
si è smarrita, è svanita, un vento gelido l'ha estinta.
E io cosa potrò mai fare? Privo di fuochi e luci.
Ci sono stormi di uccelli neri come la pece.
Animali terribili, mostruosi, famelici divoratori
di tutto ciò che mi circonda. È questo quello che vedo.
Ogni spiraglio di luce loro lo coprono con la loro ombra
e io mi ritrovo nel buio, in questo mare d'ignoranza.
Dimmi, cosa dovrei fare?
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- è difficile ogni volta poter recepire tutti i numerosi messaggi che mandi... ho sempre visto tanti stormi di uccelli neri in questi anni... ed ancora a risposta alla domanda non è mai stata trovata... grande salvo!!! *__*
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