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Contro certa poesia

Le poesie che valgono davvero la pena
di esser ricordate
sono spesso poche
nel corso di una vita intera
anche di grandi autori.
Pretendere di scriverne a mitraglia
solo perché non costa niente
e niente impegna
se non lo strato più superficiale della mente
è illusorio e paradossale.
L'emozione è condivisa solo
se descritta divinamente
e se se ne è accumulata almeno un'esperienza.
Altrimenti è solo tempo perso
un seme tirato al vento
che non casca quasi mai nel fertile
ma sul cemento.

 

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1 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 27/02/2012 09:48
    purtroppo non si può ora parlare della tua poesia poiché troppo è stato detto, ma mi vien da pensare ad artisti che poi divennero famosi nei bistrot parigini a cavallo tra XIX e XX secolo. Alle loro liti e alle loro discussioni (come Modì contro Picasso ad esempio) con una differenza sostanziale: l'edonismo che pregnava quelle discussioni derivava dall'affermazione necessaria per mangiare, i più facevano la fame e vendere uno due o più quadri significava vivere. Oggi la poesia non vende, chi lavora di poesia non campa. Allora si riempiono siti di scritti, più o meno sedicenti poesie. Devo dire che una o più lauree non servono ne sono attestati di merito per quanto si scrive qui o altrove. Ci sono poeti che sono assai distanti tra loro (pasolini, fried, pirandello, neruda, montale...) chissà cosa pensa ad esempio leopardi di pasolini per me ciò che conta nella poesia è in primo luogo l'esposizione e sullo stesso piano il messaggio ma ciò che ha la maggiore importanza è il piacere di leggere e rileggere le mie poesie, a volte mi capita di cancellarne alcune perché non mi piacciono più e non aspetto che qualcun'altro me lo dica. Poi ognuno scriva ciò che vuole delle mie o degli altri, con educazione, senza spocchia e magari argomentando le motivazioni che spesso aiutano l'autore a crescere. Concordo con maurizio su quanto afferma sullo scrivere a mitraglia: esercizio di stile? isterismo poetico? non lo so ma se il risultato è buono ben venga ma se invece e di bassa lega che resti un trastullo derivato magari da ore rubate al proprio tempo per scervellarsi a legar due versi. Il poeta moderno e cibernetico è molto più edonista di quanto non lo fossero nell'era pre informatica e spesso scambia una poesia per un post in un forum, è vero, ma è anche vero che non fa male a nessuno. Quindi i crociati del dolce stil novo o della purezza poetica dovrebbero riporre le armi e iniziare a convivere con quelli che ritengono meno "poetici". Infine per quanto mi riguarda questa è poesia "un seme tirato al vento che non casca quasi mai nel fertile ma sul cemento" e molto bella.

27 commenti:

  • Anonimo il 01/04/2012 10:27
    Dico solo che sono perfettamente d'accordo - non dico altro, perchè ho notato che alcuni utenti si sono profusi in corpose osservazioni.. Ossequi Mauri
  • mauri huis il 16/03/2012 17:29
    Caro il mio cetaceolo, ti do una notizia in anteprima con obbligo di assoluta riservatezza: non è obbligatorio essere d'accordo. Basta non farsi illusioni. Salutoli ps: se su cento ne resta una sei già bello tosto.
  • Donato Delfin8 il 16/03/2012 16:55
    Eh bè scusa Maurì ma non sono d'accordolo!
    quindi chi scrive poco scrive solo capolavori?
    strano la Prof mi metteva sempre 2 quando non consegnavo il tema!

    ah bè il poeta cento ne scrive una ne resta... senza spiccioli.
  • Fabio Mancini il 02/03/2012 00:38
    Ti do ragione. Però è anche vero che per sapersi esprimere, occorre tanto esercizio e tanta lettura. "Il meglio" di ciascuno è sempre una piccolissima parte di quanto scritto e vissuto. Nessuno sa prima del fare, quello per cui vale la pena compiere, da ciò per cui è meglio rinunciare. Tuttavia la quantità non ha mai completato o esaltato la qualità. Ciao, Fabio.
  • Anonimo il 28/02/2012 19:42
    Infatti non ti ho giudicato, ho solo scritto quello che pensavo del componimento e mica dico che sei un poeta, non lo sono io, quindi figurati...
  • mauri huis il 28/02/2012 19:35
    Ma insomma, io sono stufo di parlar di sta cosa! Non è vero che c'è stata una questione a due. Ma casomai ad uno, va bene? Non mi risulta ne di aver cambiato nome ne di aver insultato chicchessia, neanche quando avrei potuto! Quindi parliamo se volete del mio testo e non di altro. A prescindere! Io non ho detto a nessuno ciò che deve o non deve fare, io ho solo espresso un'opinione. Chi la condivide lo dica, chi non la condivide pure. Per quanto riguarda il divinamente credo anch'io di aver esagerato, per quanto riguarda il seme bisogna che il cemento sia almeno screpolato, altrimenti ciao! Poi io non mica un letteratone eh, non sono neanche un poeta...
  • Anonimo il 28/02/2012 18:53
    Allora, a prescindere da ciò che è successo, a prescindere da ciò che è stato scritto, a prescindere da ogni tipo di discussione (che è SOLO ed esclusivamente una questione tra due), io commento la chiamiamola poesia, che non è tanto una poesia, quanto una riflessione personale lirica su come fare una giusta poesia (ci aveva già pensato Paul Verlaine nell'"Art Poétique".
    Be', su certi aspetti esponi delle idee giuste, nel senso che è vero che non bisogna mai cadere nella banalità e nella superficialità, tanto è vero che può essere superficiale per uno quanto profonda per l'altro. Ci vuole impegno, sentimento e molta sensibilità. Sullo scrivere, be', ognuno può scriverlo in diversi modi, sul 'divinamente' no, mai pretendere troppo. Dal cemento può sempre nascere un piccolo germoglio...
  • aleph il 27/02/2012 14:50
    visti i commenti ho un poco paura ad intervenire, io poi che sono appena arrivata, avevo promesso che ti avrei letto e questa è la tua ultima opera. Nel mio essere limitata mi sento solo di dire che la poesia è l'espressione che meglio mette in risalto il nostro animo, almeno per me. Leggo di tutto, e certo non tutte le poesie restano nel cuore, dipende dal momento in cui le leggi, dallo stato d'animo, e poi credo sia una cosa molto soggettiva. Mi auguro, essendo appena arrivata, che qui si possa scrivere quanto si vuole e di ciò che si vuole, sempre nel limite della decenza. Per finire non credo che un verso possa essere considerato un seme gettato sul cemento perchè ogni verso per chi lo scrive fa parte del suo essere, e se per te potrebbe non volere dire nulla per altri invece potrebbe dire tutto. Ciao leggerò il resto.
  • mauri huis il 27/02/2012 10:01
    Sono d'accordo che su questa mia composizione, buttata di getto e fino a un certo punto riuscita, si sia parlato anche troppo. Ringrazio tutti, senzienti o meno, tranne quelli che hanno offeso, qui e altrove. E giriamo finalmente pagina!
  • Nunzio Campanelli il 27/02/2012 09:52
    Scusate se mi intrometto, non faccio più un commento da non so più quanto tempo (e per par condicio nemmeno più ne ricevo), ma penso di non sbagliare affermando che questa opera non può essere considerata offensiva. Può non piacere, e infatti a me non piace, cade in evidente contraddizione scagliandosi contro chi scrive senza molto impegno producendo però un'opera che più che altro sembra una reazione scritta di getto dopo averne letto una evidentemente poco gradita, però, sinceramente, faccio fatica a trovare riferimenti oggettivi verso qualche altro autore.
    Penso che bisognerebbe rispettare le opinioni di tutti, nessuno escluso.
  • mauri huis il 26/02/2012 23:58
    Per Stefano Razza, che ancora non ho il piacere di conoscere, non posso che dire de gustibus, nel senso che mica si può nè si deve piacere a tutti. Per quel che riguarda il suo "uomo saggio" direi che i due maroni li fa piuttosto venire. Vada un po' a vedersi i deliranti commenti che lascia un po' in giro prima di parlare!
  • mauri huis il 26/02/2012 23:51
    Lasciamo perdere il resto, che non vale neanche la pena. All'osteria ci son già andato e a quel paese pure e non si sta per niente male. Riguardo il testo i due "se" ci possono stare come anche no. Per il resto è vero che il titolo forse rimane un po'di traverso, ma vale anche il detto: la prima gallina che canta è quella che ha fatto l'uovo! Comunque per me la parte più importante è la seconda, proprio dove dico "se se ne è accumulata un'esperienza" perchè molto spesso non si può capire ciò che non si è vissuto. Se invece non solo lo si è vissuto ma magari lo si sta ancora vivendo, allora, anche se il testo non è "divinamente scritto", è molto facile si crei quel filo invisibile che accomuna scrittore e lettore. Grazie del commento e a presto.
    Ciao. Maurizio.
  • Anonimo il 26/02/2012 23:38
    Jack La Motta uomo saggio.. e con due castagne così..
    per quanto riguarda la tua poesia.. non la condivido affatto
  • - Giama - il 26/02/2012 23:28
    ciao maurì.
    secondo me è soprattutto il titolo che provoca questo tipo di attenzione, specie in un periodo come questo in cui all'interno del sito, qualcuno, tra i vecchi e i recenti iscritti, scrive "contr certa poesia".

    Ad ogni modo penso che se questa poesia avesse avuto un altro titolo non avrebbe destato tutto le reazioni di cui sotto.

    Può essere condiviso il senso della prima, della terza e della chiusa, mentre lasciano un "pò così" i versi:
    Pretendere di scriverne a mitraglia
    solo perché non costa niente
    e niente impegna
    se non lo strato più superficiale della mente
    è illusorio e paradossale.

    Letti senza il primo verso sembrano provocatori, ma se si leggono tenendo bene a mente che si parla di "poesie che valgono davvero la pena di esser ricordate", allora si può pensare che non si dica nulla di così "strano".

    Interpretando invece quella parte come una provocazione, io dico che bisognerebbe considerare il motivo che spinge ciascuno di noi a scrivere; penso che qualcuno abbia una propria ragione per farlo, forse un obiettivo e che gli stessi possano variare nel tempo.

    alcuni scrivono per ricevere una gratificazione, attraverso i commenti altrui, ma anche dal fatto di aver creato una propria opera (valida o meno); altri hanno bisogno di un confronto con il prossimo e perchè no, anche di conforto...

    ogni poesia è, in ogni caso, una forma di comunicazione che forse non verrà riportata in alcuna antologia, ma ha un enorme valore per chi la esprime.

    C'è stato un periodo in cui stavo attraversando un pessimo momento a causa di circostanze di vario genere; non riuscivo a scrivere niente e sono stato assente dal sito per diverse settimane.
    Poi ho deciso di reagire e ho scritto la poesia "il tempo del ciliegio": nessuno ha compreso di cosa parlassi e probabilmente è la mia peggiore poesia, ma a me ha dato la voglia di ricominciare a scrivere e la forza di affrontare le situazioni negative...

    Spero di aver letto bene...

    p. s: c'è un se di troppo nel verso "e se se ne è accumulata almeno un'esperienza"

    ciao ciao
  • Fernando Piazza il 26/02/2012 17:26
    La mia, Mauri, è semplicemente la risposta a quanto tu hai affermato in questa poesia. Non tirerei fuori le altre storie che in questo contesto c'entrano ben poco. Però lo accetto senz'altro come sfogo. Il fatto che poi io segua o meno quel che dicano gli altri è qualcosa che riguarda solo me e colui con cui mi trovo a discuterne. Non è mia intenzione serbare rancore a nessuno, se hai capito il tipo che sono... A rileggerti.
  • mauri huis il 26/02/2012 16:40
    Bè, grazie almeno per l'intervento "tecnico" Fernando. Però io la penso alla mia maniera e specifico che non riesco proprio a capire cosa ci sia di offensivo in quello che ho scritto. Allora, andiamo con ordine: i più grandi poeti, professionisti ovviamente, hanno scritto in vita migliaia di poesie ognuno. Vogliamo dire che ognuna di esse è un capolavoro? Vogliamo dire che chiunque è in grado di scriverne e comunque sono sempre e solo belle? L'emozione poi, che in genere di questo son fatte le poesie, se non è almeno un po' condivisa e comune, come si può apprezzare? Questo io ho scritto, questo e mica altro. Vale per me come vale per tutti eh, e non capisco perchè si sia scatenato tutto questo putiferio. Ho già preso del maiale, dello sputacchiatore, sono stato mandato all'osteria, iscritto all'ordine dei camionisti, degli scassamaroni e dei bastian contrari. E adeeso pure a quello degli imbecilli da uno che non so neanche chi sia. Uno si arrabbia, scrive un pampleth indecente (e quello si offensivo) e lo pubblicizza sul profilo di tutto il sito e cosa succede? Tutti si precipitano a reggergli la coda senza nemmeno informarsi del perchè o percome. Ti pare normale? A me no. Grazie dcomunque per l'attenzione e senza rancore.
  • Fernando Piazza il 26/02/2012 16:16
    P. S. Poi il titolo già la dice lunga. secondo me, parti col piede sbagliato, o meglio parti prevenuto... Si può essere contro la guerra, la maldicenza, l'ingiustizia, l'orrore dei lager, i massacri degli innocenti, tanto per fare degli esempi... ma CONTRO chi esprime un libero pensiero, sia pure un certo tipo di poesia non proprio di nostro gusto, mi sembra un tantino sagerato, no?
  • Fernando Piazza il 26/02/2012 16:05
    Beh, chi può veramente dire cosa sia o meno degno di essere scritto? Come si può affermare in tutta coscienza che quanto espresso dal poeta non corrisponda al suo reale stato d'animo? Come si può dire che ciò che il poeta sente è solo un vuoto esercizio di parole al vento e non il frutto di un suo profondo sentire? La realtà è che noi non siamo "gli altri" e il nostro giudizio è fondato unicamente sulla nostra personale visione delle cose. Se dunque qualcosa non ci piace siamo portati a pensare che forse anche per gli altri sia lo stesso. Non è così e ciò è dimostrato dal fatto che si continui a scrivere e leggere d'amore perché le persone ne vogliono sentir parlare e perché è uno stato che ci accomuna tutti e che ci fa stare bene, a prescindere se ciò che viene scritto sia apprezzato o meno da molti. Qualsiasi cosa scritta, secondo me, è sempre frutto di una fatica, soprattutto per chi la scrive, e sebbene quel qualcosa non incontri il nostro favore, nondimeno vuol dire che non possa essere concepita: più semplicemente si può evitare di leggere quel che non ci piace e andare su qualcosa che più ci aggrada. Giudicare è poi un nostro diritto ma guai a scagliare la prima pietra se non si è sicuri di aver peccato almeno una volta. Non mi risulta che ci sia una classifica delle poesie più "gettonate" o preferite dacchè la poesia è poesia. Essa è uno stato soggettivo e le sensazioni o le emozioni che una poesia regala a ciascuno non è qualcosa che si possa realmente quantificare... Naturalmente è solo una mia opinione, ma è quello che penso. Ciao ciao.
  • Anonimo il 26/02/2012 06:50
    mauri... vai a quel paese, te e la tua poesia...
  • mauri huis il 26/02/2012 00:20
    Beh, Giacomo, cos'è sta reazione scomposta? E perchè ti sei autosegnalato un abuso, cosa che io non avrei mai fatto, dal momento penso tu abbia diritto come ce l'ho io di dire la tua?
    Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso, ma penso di aver detto solo cose addirittura banali, scontate che tutti già pensano da per loro. Piuttosto non capisco: uno che ha tanti anni e due lauree si deve per questo sentir autorizzato a disprezzare avventori e camionisti? Non mi sembra elegante. Passo e chiudo. Mi piacciono alquanto gli altri commenti e vorrei specificare che divinamente non l'ho messo con intenti fideistici, ma solo per significare scritta benissimo. Grazie e altrettanto
  • Gianni Spadavecchia il 25/02/2012 22:55
    Una poesia deve venire da dentro e bisogna comunicarne le emozioni con intensità, componendo quei brevi o lunghi versi che siano. La TUA poesia verrà ricordata
  • Anonimo il 25/02/2012 20:18
    mauri... vai all'osteria a dire quello che deve e non deve fare uno... anche tu come salvatore ferranti, la morry e la citarei scrivete contro un certo tipo di poesia e lo fate in poesia, pure? ma fammi il piacere... siete arrivati voi a rompere i maroni... fatelo, ma in prosa, perchè poesie come questa sono davvero da bar sport... da chi viene poi il giudizio sul valore delle poesie? da te o te l'hanno suggerito... no, non ci sto... tre "robe" del genere in un giorno non le sopporto. caro mio, ho una quindicina d'anni più di te e qualche laurea in più ma mai mi sono permesso di dire a poeti o scrittori quello che devono o non devono scrivere. se ti interessa saperlo un discorso come questo l'ho già affronatato in altro sito... si son messi in cinquanta contro di me ma alla fine, per averla vinta, mi hanno dovuto bannare. E sai perchè... perchè chi è nel giusto non molla mai...è chi parla al vento che trema delle sue stesse parole.
    Cosa ti costa, visto che fai i muscoli, attaccare poesia per poesia invece di andare giù col macete come un camionista che si divora i chilometri?
    prendi una poesia, un racconto, e sfogati su quello, tu e quegli altri... ma signori miei, per fare certe cose ci vogliono le palle non le polemiche... ahahahah...
    E, per finire, questo vostro modo di fare creerà scointento, amarezza e divisione fra autori... se è questo che volete, accomodatevi. Ho spalle larghe ed io sarò sempre dall'altra parte.
  • Vilma il 25/02/2012 19:39
    Hai proprio ragione, approvo il significato di questi tuoi versi, ben scritti...
    Buon fine settimana
  • karen tognini il 25/02/2012 19:37
    ahahah.. come quella che hai appena scritta tu!!!!.. scusa non te la prendere
  • roberto caterina il 25/02/2012 19:37
    certamente è una riflessione saggia.. aggiungerei, senza scomodare le parabole evangeliche e senza la pretesa di scrivere versi divini, che ogni testo dovrebbe essere il frutto di una riflessione, elaborazione di emozioni a volte dolorose.. così si esce dalla "mitraglia"...
  • mauri huis il 25/02/2012 19:34
    Con lo stesso che ho io, no? Sono membro stabile della tribù dei senza vergogna!
  • gina il 25/02/2012 19:33
    E dopo questa tua, che sembra più aforisma che poesia con che coraggio continuo a scrivere?!
    ... il coraggio del macchiss..

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