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Quella volta che vidi mia madre

Per la prima volta
le viscere di mia madre
fecero la loro comparsa
al tocco di una mano
che le sollevò un gluteo.

In un angolo due cumoli
di escremento marroncino chiaro
come due uova da cova
erano pronti per essere evacuati
e con carità vennero rimossi.

Guardai mia madre con tenerezza,
il suo volto sereno tradiva
il suo corpo in disfacimento.
I nostri sguardi si intrecciarono
per lunghissimi istanti.

Così il mio cuore sposò il suo destino.

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • gabriella zafferoni sala il 29/02/2012 08:11
    audace coniugazione di parole intrise di miseria di vita e grazia di sentimento

6 commenti:

  • Anonimo il 12/03/2012 20:23
    quando la malattia tolgie la dignità umana a coloro che amimo... diventa terribile, la sofferenza è grande... non ho altre parole se non dirti ti abbraccio caro amico
  • loretta margherita citarei il 29/02/2012 16:52
    quando le persone che amiamo sono afflitte da malattie e subentra la pietà ed è nostro sacrosanto dovere accudirli, bella poesia
  • A. A. il 29/02/2012 16:10
    Mh carina anche questa. Bei versi, particolari, incisivi e comunicativi.
  • Dolce Sorriso il 29/02/2012 16:01
    DAVANTI A QUESTI VERSI, LA MIA VOCE SI FA ROCA... OGNI SINGOLA PAROLA IMPLODE NEL PETTO CON GRANDI EMOZIONI... TUTTO QUA, DOLCE FABIO!
  • Anonimo il 29/02/2012 12:54
    Amore infinito e pietas. ciao
  • Anna Rossi il 29/02/2012 11:54
    con estrema delicatezza hai rappresentato la lotta quotidiana della malattia, della vecchiaia. tutti non vorremmo vedere questi aspetti della vita, trattandoli come se non esistessero. in realtà la vita è anche questa..

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