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Delirio notturno di una creatura alla sua anima dannata

Questa notte un'anima non prenderà il volo.
Chiuderà la sua mente
sui suoi dolori
sui suoi rimpianti
sulle sue passioni
e sul suo perduto amore.
A cosa serve rimarginare le ferite
già lacere
e putride?

Raggi di luna
s'infrangono sul suo volto;
d'oblio
e tregua
chiede disperatamente!

Pegaso... caro amico,
portala con te ancora una volta
un'ultima battaglia ancora!

Forza,
falle indossare l'armatura!
anima gremita di ardore e passioni.
Non ha mai dimenticato
l'antico furore.

Del suo male
così forte
si sta innamorando.

A cosa serve avere mani
che trovano rifugio
nel candore di una gola fanciulla?

Ormai ubriacata del proprio dolore,
un ultimo respiro
esala.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Ferdinando il 03/10/2016 07:11
    apprezzata... complimenti.
  • Dark Angel il 08/05/2012 11:09
    questa tecnica è una delle mie preferite (i miei complimenti oscuri alle dissonanze dell'anima)

1 commenti:

  • Pasquale Bufano il 08/04/2012 15:34
    L'anima ferita che non riesce a prendere il volo e che cerca vendetta cerca sfogo nella poesia. Brava Giorgia.

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