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Derviscio

Derviscio lunga tunica tu vesti,
fai vibrare la frusta con maestria.
Maestro d'arme d'oriente,
uccidi con la spada come niente.

Persona del sultano
molto spesso gli dai una mano.

Decapiti a più non posso
buttandoli poi nel fosso.
Persona d'arme, di clero
non per questo
disdegni mandarli al cimitero.

A quale Dio ti rivolgi
per raccontare le tue prodezze?
Che Egli chiamerà
sicuramente nefandezze.

 

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7 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 09/07/2012 18:51
    Un testo molto singolare ed interessante in cui l'autrice esprime il proprio dissenso per il lato nefasto del DERVISCIO che, storicamente, non espletava solamente una funzione mistica ma anche di "giustizia" militare. Resta probabile che, a volte, coloro che esercitavano un doppio ruolo, potessero anche cadere preda di un eccessivo comportamento di rigidità nei riguardi di chi non rispettava o condivideva i loro pensieri; naturalmente, questa è una mia personale supposizione in quanto la verità storica, talvolta, si perde nella notte dei tempi. L'incipit della lirica parte con una descrizione di tale figura che, spesso, aiutava il sultano per poi svolgere, persino, ruoli militari. L'autrice ben esprime il legittimo turbamento interiore su quale potrà essere la divina sentenza, dinanzi a siffatte azioni crudeli. Molto bella nello scorrere fluido dei versi e nel raccontare tale personaggio. Brava come sempre

7 commenti:

  • Grazia Denaro il 04/03/2012 13:05
    Grazie del tuo commento Lidia!
  • lidia filippi il 04/03/2012 10:23
    Bella! Anch'io come chi mi ha preceduto nei commenti conoscevo i "Dervisci" come danzatori forsennati, che compivano questi rituali uscendo dal tempo e dallo spazio, a scopi spirituali... Ne scopro un altro aspetto e. come quasi sempre accade, è il rovescio della medaglia. Nessun Dio chiede violenza!
  • Grazia Denaro il 03/03/2012 19:18
    No, c'era anche il lato cruento, e poi c'erano anche i Giannizzeri che venivano arruolati dal sultano, facevano parte del suo esercito e combattevano le guerre sante in nome di hallah, ed erano a guardia nelle mure esterne dell'arem, mentre all'interno c'erano gli eunuchi che servivano le belle odalische del sultano e dei pascià.
  • Vincenzo Capitanucci il 03/03/2012 18:03
    Grazie Grazia... sei molto gentile... dei Dervisci... conoscevo solo una parte... il loro lato... mistico...
  • Alessandro il 03/03/2012 14:59
    Davvero bella. Chi esercita violenza in nome di Dio, andandone fiero, prima o poi verrà giudicato e punito.
  • Grazia Denaro il 03/03/2012 11:35
    I dervisci nell'800 in turchia erano uomini di clero e nello stesso tempo venivano arruolati dal sultano turco perché sedassero qualunque barlume di rivolta, in questo caso erano terribili e non disdegnavano mozzare teste con le loro scimitarre, questo durò fino ai primi del 900, quando il sultanato cadde ed allora si formò un esercito regolare, ma non per questo furono fermati gli eccidi e le persecuzioni contro altre etnie che convivevano pacificamente nel paese, vedi Armeni e Curdi. Questa è storia della Turchia. Grazie del commento, un caro saluto Vincenzo.
  • Vincenzo Capitanucci il 03/03/2012 10:21
    Come Dervisci... conosco solo i mistici danzatori... la parola vuol dire.. poveri... e danzando aprono le porte dell'estasi...
    in quanto a chi uccide... per compiacere Dio... son solo nefandezze...
    Molto bella Grazia... rimango dubbioso sul titolo... illuminami..

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