Padroni e dirigenti
come sconci serpenti
strisciano nella melma
del torbido ufficio.
Illusione chiamarli
uomini potenti
non sono che malinconici
ingranaggi inappagati.
Profitti e perdite
nella loro vita.
Non si discute.
La poesia mi piace; rispetto ai dirigenti ( non lo sono) vorrei spezzare una lancia in loro favore: diciamo che purtroppo esiste sul nostro pianeta un considerevole numero di persone molto superficiali, che danno alle cose un valore "sbagliato".
Quando il superficiale è un comune mortale nessuno se ne accorge oppure si tende a non dare importanza alla cosa... Se la persona superficiale è un dirigente, chiaramente la cosa cambia in quanto sta al timone di una nave...
Siam tutti peccatori e i dirigenti in quanto tale hanno più tentazioni di noi comunissimi mortali...
Conosco comunque dirigenti da abrogare e dirigenti che prima di licenziare qualcuno si premurano di trovargli un altro lavoro... Purtroppo viviamo in un mondo che è strapieno di gente "vuota".
Ciaooo!!!!
Amaro, ma spesso tristemente veritiero, ritratto di una certa classe dirigente che non sa guardare oltre gli schemi che le vengono imposti dalla professionalità acquisita.
Brava Maria!
Ro
Ciao! Breve e pungente questo tuo testo. In parte concordo perchè l'esperienza lavorativa maturata mi ha insegnato a guardare con sospetto ai capi e a coloro che comandano.
Anche se non sempre è così: ci sono comunque persone in gamba.
Unica nota negativa del testo, secondo me, è il finale: non tanto per quanto esprimi ma per come è scritto.
Alla prossima