A biglia sciolta d'agile destrezza
pedali
su monti in sali e scendi infrangendo specchi di luna su gobbe di cammello
irriverente desertica iride dagli iris fecondi
senza ego seghi le basi dei pilastri di una scuola dal legno terminato nelle termitaio del marcio
un uomo con una mente taglierina dirotta libertà e sicurezza
ammonisce gemellando
il vecchio veicolo del mondo a un precipitato rottamare di terrore e paura
imparando a leggere fra le righe fabbrichi candele di occhi con il grasso trasudato dalla luce degli astri
illuminando il libro sepolto sotto la funerea copertina di ogni bara
liberata l'anima dalla illusione ancorata ad un falsa immagine di un codice a sbarra caramellata da un opportunismo rivoltante da sé
abbracci il sole creando zolle configurate da un Amore divino dal terrestre sapore
senza ansie di scadenze invadenti e paure di famelici fallimenti
bevi un buon bicchiere di Porto inebriandoti del liquore del Mare senza pagare dazi e spese di trasporto per inesistenti cocci
alzi verso il Cielo il Calice del Canto fra le Onde dell'Incanto