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Un sorso di Rino Gaetano
Dire non saprei come appresi,
che diventare potevo
giocoliere divertente e divertito,
di note e parole,
il giocoso altalenarsi dell'esistere,
mi invitava a un avvolgente rimpiattino,
perchè vi sapessi scorgere
nella leggerezza impalpabile dei giorni,
tessuti morbidi e sbarazzini,
di poesie e melodie;
Gianna tra mille anni,
sempre cercherà il suo Pigmalione,
Gianna mi può ancora sentire
dalla nuvola in cui lancio
scanzonate ispirazioni
come dardi di eterna fanciullezza,
mentre difende il suo salario dall'inflazione;
sì,
oggi come ieri,
mio fratello è figlio unico,
"perchè non ha mai vinto un premio aziendale,
perchè compreso ha
che chi non legge Freud
può vivere cent'anni",
mio fratello è figlio in più figli,
d'una generazione dispersa nell'insicurezza
che dai flutti infuocati dell'esistere,
cerca mille nascondigli;
e, amico mio,
è soltanto se tu saprai davvero essere tu,
senza ideologie, senza schiavitù,
che il cielo ti parrà sempre più blù;
come la vedo piccola, ora,
questa terra di Calabria
che mi fece scoprire respiro,
fiera e orgogliosa,
distesa di mare,
che sembra esortarti
a confonderti tra i suoi fondali,
per scoprire il gusto supremo del cantare.
Amico mio,
sorridere la mia piccola chitarra vedrai,
se d'ogni cosa più piccola
ancora ti sorprendi,
mentre Spendi, spandi effendi;
politica che ti prendi gioco
dell'immacolata e sacra gioventù
nella notte mi sentirai risuonare,
mentre ti dico a labbra infuocate,
"Nuntereggae più".
Caro amico amato contadino,
la terra che coltivi,
ti regala ogni giorno,
lo splendore multiforme del tuo destino,
impugna sempre fiero,
la zappa, il tridente il rastrello
la forca l'aratro
il falcetto e il trivello;
una stella complice
questa notte mi ha disegnato un sogno,
vedere un ragazzo che come me cantava,
mentre Berta ancora filava;
ho incontrato, sai, quell'automobile,
che scelse di essermi tomba,
ha lacrime intrappolate tra le ruote,
e lamiere che gemono di rimpianto;
"potrai mai perdonarci, Rino,
di avere soffocato il tuo canto d'ironia,
ritornare indietro vorremmo, credici,
perchè tu possa riprendere la via,
di quelle canzoni con lo sguardo irriverente,
verso ogni falsità e ogni potente".
Quando il tuo rombare di note,
a un palco si concederà,
ragazzo,
ricordati che Rino Gaetano,
ti osserva e applaude dall'eternità.
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2 recensioni:
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- se pensiamo alla genialità di Rino Gaetano la lunghezza della tua poesia corrisponde alla sua genialità quindi nonostante non adori le poesie lunghe, questa l ho letta tutta d'un fiato e mi è piaciuta.
Ottimo omaggio al mio cantautore preferito. Rino vive nei nostri cuori.
- Senz'altro un genio musicale, che avrebbe donato chissà quanto.
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