C'è una chitarra che ci tende la mano,
in questo giorno che profuma di padano,
il camioncino è pronto
a regalarci una strada inesplorata,
un concerto attende a labbra spalancate.
Anche stasera ci parleremo e parleremo,
di uomo, ecologia e futuro,
scopriremo nel vostro e nostro canto,
pubblico di mille striscioni festanti,
il senso dell'impegno solidale,
della pace,
e della ricerca di un vivere splendente,
che sfugga alle spire traditrici del banale.
Novellara cara,
quante volte ci hai visto partire,
con note e riflessioni pronte da esibire,
in questo film ansimante e avvolgente che è la vita?
E quanto ci hai visto ritornare,
con applausi e affetti
che sulla nostra pelle musicale,
in eterno si vollero posare?
Beppe, fratello di una vita,
cesellatore di suoni incandescenti,
rifulgono nei miei occhi tra le stelle,
i sapori diluviali dei tuoi virtuosismi sulle tastiere,
se li carezzi, vedrai, mi sentirai ancora cantare;
rivedrai il luccicare di questa mia barba bianca,
e la mia anima, ora come sempre,
mai prostrata o stanca,
Dio non è morto, ora lo so con certezza,
siamo sempre Nomadi, vecchio mio,
ti sia questo pensiero sempre gran fortezza.
Fede non prestare a chi ti dirà
che noi non ci saremo,
a vedere soltanto quella sfera di fuoco,
più alta del sole e più grande del mondo,
Dio mi ha messo nelle mani ciò che sarete,
nel ricordo che di me, lo so, sempre porterete.
Ricordi
quando cantammo Chico Mendes,
quando intrecciavamo pensieri e voci,
in quelle incantate sere bolognesi?
No,
non c'è una tomba dove ora mi pregate,
c'è il ricordo indelebile e sovrano,
delle nostre complici risate;
la musica è un viaggio di velluto,
che non siarresta ad alcun annientamento,
più non udite, lo so, la mia voce,
ma sempre udirete il fruscio del mio sentimento.
Sono Augusto, ho vissuto per la pace,
e in questa mia anima che ora silenziosa giace,
sento spuntare un fiore da regalare alla gioventù,
"credi in te stessa,
cercati semprenella musica,
e sarai felice anche tu".