quando nel vermiglio acceso
del tramonto,
il sole
par dia l'ultimo bacio
del giorno alla terra,
avverto un senso di vuoto
nell'animo
e m'immelanconisco a tal punto
da soffermare il pensiero
nel desiderio d'avere
un nuovo amore
per percorrere questo scampolo
di vita.
Attimi di sogno mi pervadono
nel brillio dei miei occhi ad immaginare
quest'uomo, che io rendo straordinario,
superiore ai banali uomini da me amati.
Illusione momentanea...
tutto si spegne con la prima
bruma della notte.
La paura di ricominciare
mi condiziona, incalza il passato
con quel che è stato,
mi rende fragile,
insopportabile a me stessa...
ed un futuro costruito
sulle macerie
delle mie storie
non lascia intravedere
colori d'arcobaleno.
Riavvolgo così la matassa
dipanata del sognare,
rientro in me stessa
nel ruolo congeniale
di chi s'adatta a viver solo,
attrice in "Aspettando
Godot"