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Un grido

Su di me
ti ho concesso
un oscuro potere;
pietosamente inginocchiato
tra le tue cosce
cedo l'anima
per l'amoroso pasto
cerco di nutrirmi
del roseo fiore
dal delizioso nettare
preludio di tiepido miele.

Con la lingua stimolo
l'arsa collina
dall'intenso aspro profumo,
allora tu, con malizia
mi accarezzi i capelli,
appoggio la fronte sul tuo ventre
delizia e fuoco, diletto e passione
lo sguardo si perde
tra la valle del seno
dagli scuri turgidi capezzoli,
l'immagine trascende
ogni altra virtuale fantasia
diviene dimora fervida e accogliente,
natura s'incanta
sul tuo seno si abbandona
un lampo nel buio
vellutato preludio d'amore
ricercata delizia
che in eterno istante,
in un grido
mi proietta dentro di te.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 13/03/2012 23:50
    L'arrendersi totale all'amore, anima e corpo, indissolubilmente uniti. L'arrendersi all'amata, anima e corpo, e nell'unione di quei due corpi, l'essere una cosa sola. Preludio a passioni romantiche ed erotiche, scritte con chiarezza e pudicizia. Bella, veramente bella
  • tylith il 13/03/2012 20:34
    Questa poesia è il preludio della vera passione, descritta con una naturalezza tale da rendere l'immagine vivida davanti agli occhi. Il lettore pregusta così intensi attimi che lo conducono al grido finale che altro non è che l'inizio incessante di un incontro d'amore. Davvero, davvero bella e scritta con maestria!

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