Capita che mi ritrovi
a soggiornare
senza permesso
sulla terra dove cammino
come un profugo malvoluto
o un fastidioso bagaglio
il viaggio si fa
sempre più freddo
e se mi guardo indietro
non trovo mare
che mi ricordi casa
il bisogno di un camino
si fa così prepotente
nelle mie viscere
che le sento impazzire
di birra e di bile
nell'aria un verso
un augurio, uno sfottò
dice "non bisogna
piangere da soli"
e dalla gola allo stomaco
si fa sempre più fuoco
guardo il riflesso
nella pozzanghera sudicia
e gli chiedo
"che cosa provi,
valigia ingombrante,
che cosa provi?"
rimango ad osservare
la pozzanghera sudicia
in attesa di un cenno
una promessa, un'ombra
che possa dirmi
che se solo avessi continuato
a cercare
avrei trovato le vele
dall'odore di vita
che v'era un altro mare
da poter viaggiare
che forse non era casa
ma poteva diventare
respiro
Ma il sole arriva
presuntuoso
pensando di portar calore
quando invece
si porta via le mie risposte
lasciando solo lo sporco secco
della mia attesa.