Addio,
rete che molte volte amai e sbeffeggiai,
con la forza delle mie alzate
o l'imperioso incedere delle mie schiacciate;
quanti bagher inespressi,
giacciono ancora sulle mie mani inerti,
amici, compagni di squadra,
ve ne prego,
in queste mie mani ancora aperte,
non esitate a raccoglierli,
volo in cielo più leggero,
se il pensiero mi accompagna,
che mutarli saprete,
in un inno di quello sport vero che adorai;
lo sapete, come lo sapevo io,
il volley non è lacrima,
non è prostrazione,
ma della fatica e dello spirito di squadra,
la suprema, sublime esaltazione;
questo mio cuore
non si sarà davvero fermato
se in ogni vostro gesto atletico,
regnerà il ricordo del mio fiato;
ci sarò a sostenervi,
mentre organizzerò una sfida con le stelle,
adagiato sereno
dinanzi a questa rete celeste,
che mi chiede di superarla,
per giungere davvero a Dio.
Sono Vigor,
Vigor Bovolenta,
la pallavolo fu la mia ragione di destino,
e ora, figli diletti,
il mio pensiero sarà allenarvi dal cielo,
perchè possiate percepirmi ancora,
nelle mille partite del vostro cammino.