Assolata giornata
solo tra la folla
in pieno centro a Firenze.
Aquila gigante d'improvviso
tra gli strilli dei presenti
mi aggancia con gli artigli
le spalle sanguinanti
mi trascina verso il cielo blu
sempre più su.
"Mo' te magno, arriviamo
ai mille metri, te mollo
e mi gusto la tua carogna"
Per sua sfortuna si aggancia
a una delle miriadi di antenne
che ci son, obbiettivamente antiestetiche,
sui tetti della città , e sbatacchiando
l'ala mpigliata, si incastra e non vola,
mi molla e si dimena piangendo.
"Ma per la miseria, te volevo magnÃ
o non me vado a incastrà , che sculo!"
A quel punto la domanda mia
mentre mi trasformo in un Leone
come Marzocco simbolo di Fiorenza
tifoso Viola, è prtecisa:
"Ma tu sei della Roma o della Lazio?"
"Della Lazio, pe- per-chè?
Ormai leone possente in carne ossa
ruggisco, il mio cuore palpita
e lei si fa piccina piccina
e con un morso gli stacco la testa.
"Gino, o Gino, svegliati... facevi dei versi
mi hai spaventato? Oh che hai mangiato stasera?
E le piume che hai in bocca... hiiiii che schifo
sono di una carogna di acquila, senti che alito che hai!
Con il fatto che sei sotto la Daspo e non puoi frequentar lo stadio
hai fatto il solito sogno... ti sei mangiato l'acquila laziale!
"Veramente era lei che mi voleva sfracellare
e poi sbranare, poi saputo che era Laziale
non ci ho visto più, ho azionato i miei super poteri
di tifoso viola impenitente! (rutto), E non era manco buona.
Ho Ginoo, dai, la devi smettere... e io che tifo per la Juve
a me che mi faresti?
La vide zebra, come per un attimo, poi per il grande amore
che aveva per lei disse " Ma tu sei mia moglie dai...
non ti preoccupare. E girandosi dall'alta parte
sentì di nuovo la trasformazione in uomo marzocco viola
e l'irresistibile voglia, di mangiar la moglie in una vota sola.