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Essere l'uno o l'altro di noi

I nostri pensieri altro non sono
che noi interni, amati ed invisi,
spiriti chiusi e protetti.
Se non con noi stessi
a chi altri potremmo raccontarci
e nudamente dirci
quel che amiamo di noi
o quel che ci importuna?
Sorridendo a noi imperfetti
nel cuore molle della speranza
d'essere l'uno o l'altro di noi
una volta per tutte.

 

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5 recensioni:

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  • Anonimo il 31/03/2012 09:27
    molto pirandelliana e molto azzeccata in ogni suo verso!
  • Raffaele Arena il 30/03/2012 23:44
    Bella rigflessione Mariateresa. Anche il pensiero ha una sua energia, e subisce l'influsso di altri pensieri, di entità sovrannaturali. Oppure il pensiero di un altro essere alieno o umnano ancora più forte di noi. La nostra vera identità è il nostro timbro vocale, siamo suono in carne ed ossa vibrazione naturale, come elettrica. Piaciuta.
  • mauri huis il 30/03/2012 09:16
    Poesia molto razionale che ammette esplicitamente l'incapacità di aprirsi veramente e totalmente agli altri. Il che è assolutamente vero, checchè se ne dica. Ma è anche anche vero che più grande è la nostra parte visibile, maggiore ne è anche l'accettazione intima e quindi la capacità di vivere bene con gli altri. E quindi in un certo senso anche la felicità. Complimenti per l'ottima poesia e salutoni.
  • Anonimo il 29/03/2012 22:48
    io non rifletto.. troppo.. ma
    godo
    dei tuoi pensieri splendenti..
    complimenti brava poetessa
  • cristiano comelli il 29/03/2012 17:25
    Sì, cara Maria Teresa che saluto con la consueta stima e ammirazione, in effetti noi siamo i nostri pensieri, cogito ergo sum, diceva Cartesio che ne sapeva infinitamente più di me in materia. Personalmente però tenderei a distinguere due tipi di pensieri, non tanto sul piano etico quanto su quello funzionale: ho sempre distinto tra i pensieri volitivi che mi portano a pensare oltre me stesso per farmi sempre migliore per me e per chi mi circonda e quelli ostativi che invece mi richiamano al mio bieco e inconcludente egoismo; la vita è in fondo una costante lotta tra queste due forme di pensiero, è evidente che dobbiamo cercare, e non è sempre tanto facile, di fare prevalere i pensieri volitivi; volitivi perchè, appunto, innescano un meccanismo di riflessione sul mondo, di apertura verso un conoscibile in continua ridefinizione, contrapposti appunto a quelli che chiamerei ostativi perchè questi ci chiudono in verità che pensiamo siano universali e invece sono tali soltanto per noi stessi. Quante vite umane eviterebbero di smarrirsi per via se soltanto sapessero fare gridare sempre più forte i pensieri volitivi. Cordialità e complimenti.

10 commenti:

  • Ferdinando Gallasso il 10/04/2012 11:02
    "nel cuore molle della speranza"

    Bellissima Poesia, ottimo stile e ispirazione
  • Marco Briz il 01/04/2012 23:16
    quanta, troppa, tanta roba sostanza senza paragoni, espressa deliziosamente... mi piace, brava
  • Alessandro il 30/03/2012 16:22
    Un dualismo nel cuore e nel pensiero. La nostra imperfezione vissuta nel tempo, nella speranza di essere definitivamente o l'uno o l'altro. Ottima riflessione
  • Teresa Tripodi il 29/03/2012 23:47
    Che dire... bella... condivisa... vera.
  • cristiano comelli il 29/03/2012 19:34
    Certo, Cartesio parla del pensiero razionale ma non è detto che la ragione escluda il sentimento, a volte si vengono incontro. Io in realtà riferivo Cartesio appunto al pensiero che, nella su valenza razionale, ha comunque un valore inestimabile. Cordialità.
  • mariateresa morry il 29/03/2012 18:28
    Ringrazio tutti per i commenti e le riflessioni... Sul cogito ergo sum cartesiano ci sarebbe molto da dire poichè esso tratta del pensiero razionalistico che non è proprio quello che io intendevo sottolineare. Volevo soltanto dire che noi soli sappiamo ( e nemmeno sempre) ciò che davvero siamo, potendo anche essere impietosi giudici di noi stessi...
  • Anonimo il 29/03/2012 17:22
    La tua poesia filosofica, cara MTeresa, ha la secca e chirurgica precisione che compete a tale etichetta - punte di più intima poesia si avvertono in quel "nudamente", che esprime un quasi pudico riserbo, una timida riservatezza sui propri segreti, che forse vorremmo celare persino a noi stessi; e in quel "cuore molle della speranza", a dirci che la possibilità da te evocata è labile, fluida, che raramente si possa realizzare.. L'ho apprezzata, brava Un saluto affettuoso
  • Gianni Spadavecchia il 29/03/2012 14:57
    è difficile, siamo sempre separati tra 2 esseri di noi stessi, non siamo un vero e proprio ENTE. Ogni decisione è divisa in due opinioni, la nostra e l'altra ancora.
  • vincent corbo il 29/03/2012 14:12
    Lo so, sto esagerando, ogni volta le tue poesie mi ricordano qualcosa... Il compianto Tabucchi, Sostiene Pereira e la "confederazione di anime" che secondo una teoria convive dentro di noi (a volte prevale l'uno o l'altro).
  • senzamaninbicicletta il 29/03/2012 13:35
    bellissima nel contenuto e nell'esposizione, totalmente d'accordo col tuo pensiero. Proprio bella.

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