Braccia forti mi stringono,
Cuori impazziti mi spingono lontano,
Mi fanno cadere.
Una mano mi afferra,
ho il coraggio di stringerla.
Abbandono il mio corpo e
Mi ritornano alla mente
lontani bagliori,
mi avvolgono,
mi accarezzano,
mi allontanano
e riprendo a cadere.
Nel vuoto volteggio
Fino ad atterrare in una landa
Illuminata di luce violenta,
salata e velata.
Chiudo gli occhi,
Perché rischio di perderli,
E se la luce mi acceca,
Mi chiedo, come farò
A guardare in faccia
La Vita?.
Lei, di spalle, sembra
Volersi allontanare,
la chiamo le urlo il suo nome,
lei si volta, mi guarda
ed io ritrovo la forza
di correrle incontro.
Mi unisco a lei in un abbraccio infinito.
Il suo calore mi riempie donandomi
Il giusto coraggio per riaprire
I miei pugni che diventano carezze
Ed essa mi porge il volto
Che io non tardo ad accarezzare, con dolcezza.
Le mie mani si sciolgono
Su quei lineamenti incantati,
E diventano acqua
E le entrano nel viso,
Lo dissetano ed io comincio ad abbeverarmi in esso.
Colmare la sete
Diventa impossibile
Perché le mie labbra non smetteranno mai di bere
dalla fonte della Vita.