Sono in trappola
incatenata all'albero maestro
di una barchetta di carta
in balia delle onde.
Schiava di me stessa,
vittima del mio stesso rapimento.
Umile ostaggio in catene,
io la vittima ed il carnefice.
Ho una palla al piede,
una lama a doppio taglio
appoggiata alla mia gola.
Potrei scappare
ma il mio io non mi lascerebbe andare lontano
ci ho provato
e non è bastato nascondermi,
mi ha trovata
e puntando un'arma al mio petto
mira al cuore..
catene.. non mi restano che catene..
mentre il suo sorriso diventa malvagio
e la mia anima lentamente muore..