Come un ragno che non dispera
nel contemplare la sua tela falciata
da una mano impietosa,
mi rivolgo con gli occhi al cielo
in quest'ora sola e greve.
La mia nave, eccola arrivare
mentre le acque indomite
ostacolano il suo cammino;
L'avvinghiano furiose.
Ma non dispero, come quel ragno,
e mi adopero nel tentativo di recuperare
ogni singolo pulviscolo vitale.
Nella notte più oscura
figureranno soltanto ombre
assassine.
E madri di un tempo lontano grideranno
in un parto sofferto,
riportando alla luce
noi figli ingrati.