dall'alto culli il mare
perso in mezzo alle colline
respiri il vento
d'inverno indossi spesso
uno scialle bianco
seduto sulla soglia ad aspettare
guardi passare il tempo
curvo sui tuoi passi raccogli ricordi
tra le erbe dei campi a primavera
ti vesti di cielo
e dietro ogni curva il tuo mistero
le primule che hanno rifiorito
le viole la quercia austera
mi offri un'aria limpida da bere
alla tua tavola il posto migliore
sussurrano le colline quando
scende la sera e le case piccole
si fanno più vicine
d'autunno ubriaco di colori
orti incolti passi smarriti
fiori appassiti
non mi hai mai perdonata quando
me ne sono andata via
mi hai regalato la nostalgia
tornerai e ricorderai
quella casa aperta in cima alla
collina
qui si torna sempre
oggi indossi un passato
un presente assente
ed un futuro assonnato
quando la campana
triste scende al piano
mi allontano
i cipressi davanti al cimitero
dal sole illuminato
riposano in silenzio i miei ricordi
un nido vuoto
paese mio d'infanzia
abbandonato