Il respiro non riesce a liberarsi
da sogni ormai passati,
infinitamente lontani,
ma tuttora presenti.
Silenzi d’acciaio avvolgono le stanze,
non ho voce per gridare,
eppure capita che una voce
venga a rischiarare il mondo dove abito,
popolato non so da cosa,
non so dare un nome,
non posso dare nomi
alle cose che non conosco,
eppure so che ad un passo
il baluginare di una luce attende il varco,
come la rena sulla spiaggia
attende l’onda
per portare via il buio,
per bagnarsi di vita.
Nella torre dei castelli di sabbia.
la luce non risplende,
ma l’onda pian piano
distrugge le mura,
invade la torre.