Lacerando
il seno del mistero
con labbra di sole
si risvegliano
i colori del cielo intorpiditi dall'assenza di luce
l'alba tratteggia
nell'aria seducenti paesaggi
d'affreschi giocanti nella prospettica dolcezza d'acque pure di spensierata giovinezza
i miei occhi messi in scena dal teatro della vita
sorridono di mare
di vedersi ancora diluiti allungati nelle onde di un nuovo giorno
in ogni cosa ricompare
il Tuo volto in energia travolgente
sa
di casa
di scialuppa di salvataggio attorniata dal canto in salsedine di meravigliose sirene
di un visivo passo in transito migratorio generato fra residui di neve posati dalle montagne su petali di fiore
e un primaverile ingigantito calice stellare
bruciante nella notte
l'albergo ospitante il porto del mio corpo mancino
mordace albero in fiocchi di spuma incendiato dal via vai di cristalli in camere oscure
magiche lanterne
affacciate su rosseggianti supporti luminosi in tele capovolte sviluppate nella sublime lente dell'altrove
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
Pensando un po' anche al Caravaggio... ed ad alcuni personaggi dei Suoi quadri che sembrano... mancini... perBacco... ho una Golia in bocca... lol...