Come le mani di uno scultore
il mio cervello.
Come le mani di uno scultore
che non può più scolpire
per libera scelta obbligata
non ancora pentita.
Istinto d'artista il mio
che da molto tempo non crea
e ha perso tono e smalto
e fede nell'idea.
Ma l'interesse
non si può obbligare:
com'ero messo (e ancora sono)
non potevo e non voglio
più lavorare.
Al diavolo tutti
e in culo dignità e altre balle
se il merito e l'arte
e la moralità
non mi danno parte
troverò un altro modo
per chiudere l'attività.
A chi mi vuol bene
e su di me conta
non chiedo scusa
ma comprensione:
continui lui, se può, quella corsa
che a me è costata sconfitta
ed umiliazione.
l'autore mauri huis ha riportato queste note sull'opera
Sfogo personale ma allargabile a chissà quante altre persone mai come in questo momento impedite e sottostimate.