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Impressioni 1

Le rive ferrose di fiumi di rotaie
delimitano spazi di flussi e riflussi
le finestre cieche e sdentate delle fabbriche
abbandonano la loro sorte all'ultimo freddo
conchiglie di comignoli deviano i fumi
della cena precedente
coriandoli di ciottoli sorvegliano imitazioni d'anfore
e biciclette abbandonate attendono tristi
la promessa di cerchi per gambe che ancora sognano

Giovani tronchi distesi come speranze tagliate a metà
spirano in fretta e ancora
non ricordano
cosa sia un limbo di carta dai lembi che arroventano
e cosa sia il lago bianco e intonso
della parola
prima d'esistere.

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 18/04/2012 20:52
    Bellissima poesia, davvero ispirata nelle figure, nell'intensità
    "Giovani tronchi distesi come speranze tagliate a metà
    spirano in fretta e ancora" per citare un verso stupendo come lo è quello iniziale. E assolutamente classica nella sua attualità. Piaciuta.

4 commenti:

  • augusto villa il 24/04/2012 22:47
    Che belli gli ambienti che descrivi!!!...è lì...è lì che si possono ascoltrare le storie degli altri... È lì che possiamo ascoltare il nostro cuore... Che dire della chiusa?... È bellissima. Complimenti, Laura!!! ---------------
  • Anonimo il 18/04/2012 20:39
    L'era industriale è morta. Le fabbriche e i grandi spazi un tempo operosi e pieni di vita sono ormai cimiteri silenziosi e abbandonati. Solo i poeti ogni tanto ci entrano e allora pare quasi che tutto riprenda a vivere. ***** Franco
  • Nicola Saracino il 18/04/2012 20:11
    Ispirata... unita, compatta nella sua dolorosa scorrevolezza.
    N
  • loretta margherita citarei il 18/04/2012 20:09
    belle metafore usate, complimenti notevole

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