Mi sento irreguieto, avverto nervosismo in me.
Non è un buon segno sentirsi angosciato;
vorrei scaricare tutta la mia indifferenza su un'onda di ghiaccio...
Avverto freddo, buio e silenzio, sinonimi di tristezza.
Compaio in giornate storte che non han voglia di finire;
quanto mi infastidisce quest'attesa agoniosa...
Detesto rattristirmi senza saperne il motivo certo, è la cosa più brutta.
Ma oggi vorrei distaccarmi dal mondo e stare per conto mio;
però le lancette mi perseguitano, il loro ticchettio dà rabbia...
non conosco un modo per zittire il silenzio, forse non c'è.
Carogna il silenzio, parla e lo ascolti anche tappandoti le orecchie;
voglio chiudere gli occhi, cucirmi la bocca, graffiarmi il cuore...
Urlare dentro, placare dolore e lacrime, trattenermi emozioni,
fino a poterle uccidere, annientare al loro sbocciare.
Non comprendo che mi succeda, non provo tristezza, non ho bisogno di piangere;
voglio solo evadere da questi giorni così lunghi, sentirmi solo...
Sentirmi nervoso più di quanto già io non lo sia.
Ci sono giorni, come questi, che vorrei scomparire, evadere;
voglio scappare da questi momenti così solidi, così duri...
Sento il bisogno di soffocare ogni mio rumore,
voglio andar via, staccare la spina.