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Santa Maria
Scheggio
un pezzo di Galletta, forse l'ultimo
con, due acciughe secche di sale e un bicchiere d'acqua
di Mare, ch'èmpie gli occhi in giorni sempre uguali
che un po' di Vento non cambia
non asciuga neanche il sudore
di vele gonfie, come pance gravide di speranze lontane
è oramai un ricordo
quel ripetere evocativo della parola Terra
bionda, di messi falciate da sciabolate carminee
in riflessi irreali
ridotte a brandelli su questo Oceano
casa di Uragani e tempeste perfette
ma non per noi
Nomadi senza Patria in cerca di cose semplici
ma speciali, come Te
cerchiamo, un Porto che ci cerca così come siamo
dove buttare l'ancora
della Santa Maria
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2 recensioni:
- Molto obbligato, Denny. grazie
- Bellissima!!
Noi nomadi..
ma speciali..
Bravissimo! Bem Scritta!!
- Loretta Margherita, sempre graditissimi i tuoi compliementi.
- Anna Rita... già, quelle tre caravelle navigavano per ripopolare e conquistare.. grazie
- Paola, sempre grazie dei complimenti
- Hai scritto giusto Carla... grazie per la presenza.
- splendida amico mio
Anonimo il 25/04/2012 18:58
Un noi per ripopolare una nuova terra...
Bellissima Ignazio!!!
Anonimo il 25/04/2012 18:50
Poesia diversa dal solito... ma molto bella davvero. Complimenti!
Anonimo il 25/04/2012 18:36
bella descrizione... sembra di essere su questa caravella.. credo la nave ammiraglia di Colombo... spero di non dire eresie... incagliatasi alla fine anche lei su una roccia... in una terra di uragani... Nomadi a bordo senza patria...
ottima descrizione Ignazio il stie elegante anche in poesie come questa...
se sbaglio perdonami
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