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La bomba di oggi
Anche se ha quattro occhi
una macchina di cristallo
parcheggiata
davanti al bar corallo
anche se va a lezioni di tango
con la sua gamba di legno
per imparare a danzare
su onde piumate in passione di mango
l'anima dell'uomo
ha un occhio di vetro depositato in una banca di vetro
non vede più non crede più e del suo simile in fin dei conti specie quando i suoi conti girano al rosso se ne frega bassamente alzando i tacchi scappa dagli attacchi della sua mente
futile
è il poeta
che non riesce più a riallacciare questi fili alla fionda del suo fucile
neanche lui crede più in sé stesso né aggiornarsi nella sua missione divina
vuole solo spolverare un po' il suo vestito dalle troppe lacrime raccolte fare un po' l'attore il "gigolò" sotto luci applaudenti raccogliere le somme elettriche donate in scariche da un piccolo riflettore
oggi più di ieri
-quanto mi sei mancata ieri e domani mancherai all'appello devastando la mia pelle ancor di più-
non sa cogliere l'attimo di oggi
è più tomba di sempre
scrive d'impotenze di piccole storie di faccende domestiche andate a farsi friggere nella padella dei suoi sogni ricamandoli con merletti raffinati dalle raffinerie poetiche della sorte
la sua anima anormale ha perso la sua forza del male è entrata a far parte della norma ricama fiori su stampelle di plastica dicendoti cammina sulle mani se non puoi con i piedi il sussidio del paradiso è dietro l'angolo vicino al baraccone del circo
Ora voglio provare a sconvolgerti e a farti ridere Amore mio
voglio fare bollire il Tuo sangue nelle viscere infuocate di un vulcano
riempirti di brividi spalmando sulla Tua schiena del gelato al pistacchio
leccarti fino al midollo
inabissarti nella luce di un orgasmo e baciarti sulla bocca in estasi di cielo
Adesso voglio amarti
trascinandoti per i capelli semi nuda in un bordello di Caracas in un metrò di New Messico in una favella di Rio de Janeiro
Voglio vedere i Tuoi dieci anni prostituirsi con ali di gabbiano
Voglio vederti affamata tagliare un dito ad un turista americano per rubargli l'anello da "Zio Paperone"
Voglio vederti strappare gli organi ad un bambino per trapiantarli negli occhi immacolati di un sedicente cactus strafatto di cocaina di petroldollari farmaceutici e di armate imbottite da marijuana al peyote
Ho atomi impazziti nel cuore
di pura energia esplosiva
sprecati parlando su isole sterili dai bikini radioattivi
Vorrei che Tu venissi a casa mia mentre sbatto inutilmente la testa contro muri invisibili per far nascere da una folla di pensieri le ali di una folle Idea salvifica
sarà una "bomber" nucleare
e non più una stella
ad evirare con mani inzuccherate ed un sorriso d'angelo la risposta alle nostre preghiere
Sai Amore mio
se continuiamo così dalla pineta del nostro caro pianeta pioveranno pinoli di morte cresceranno funghi velenosi fino alla fine dei nostri giorni non splenderanno nei nostri corpi più bagliori in ori di stelle
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3 recensioni:
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- Quanta tristezza in questa poesia, così attuale. Il pericolo nucleare è purtroppo reale. Fa paura leggerlo in una poesia come questa, che comunque rimane bellissima e sentita. Piaciuta davvero.
- Bella la similitudine tra l'anima e il vetro, l'anima, se soltanto lo desideriamo, ha la trasparenza del vetro, il che le consente di arricchirsi sempre più perchè si mette in condizione di essere letta meglio da chi vuole portarci il bene. Chi vuole portarci il male, si dirà? Semplice, quelli non sanno leggere l'anima. E per essi l'anima deve diventare un muro di granito, perchè noi dobbiamo aspirare a farci leggere da chi davvero può farci crescere. Ciao.
- Si può considerare una delle poesie più mature, più belle che tu abbia scritto fin'ora o comunque fra quelle che ho letto nelle tue. L'analisi dell'uomo apparente e appariscente è palese. È l'emblema dell'uomo cresciuto sotto il peso schiacciante delle proprie esperienze. È anche l'uomo che ha realizzato che tutto è fugace e futile di fronte a ciò a cui ha regalato la propria esistenza a costo di essere invecchiato precocemente, a costo di aver donato il meglio di sè. È infine l'uomo che al bivio decide di essere sè stesso senza rimpianti e senza menzogne, smettendo di piangere su sè stesso per decidere di viverla veramente la vita. Stile delicato, versi scorrevoli, termini appropriati. Complimenti, veramente bella
Anonimo il 28/04/2012 08:59
Vincé, questa tua è proprio una bomba e mi ha preso per il significato profondo. Stupenda Vincé!
- Magnifica Poesia Vincenzo! Mi da quasi la sensazione che mi lascia un film e tutto visto attraverso gli occhi dell'attore protagonista, ma che forse, in molte vicende, proprio protagonista non è: l'amore!
grandissimo Poeta!
un salutone
Anonimo il 27/04/2012 21:27
L'utile dell'inutile è che diventa utile per rimanere inutile. In questa specie di sottospecie a cui appartiene l'uomo che sembra uomo, ma che non è più uomo, il futile soppianta l'utile così come l'amore per il gelato al pistacchio soppianta l'amore per l'altro.
Allora l'uomo bomba si scava la tomba e così, anche se tromba, esplode con tutta la tomba e farà la fine si Sansone, morto insieme ai Filistei, che non erano quelli al tempo degli Ebrei, ma i piagnistei dei poeti di oggi che non guardano ai contenuti e che non hanno neanche la coscienza di quello che accade perché, anche loro, amano il futile dell'utile perché inutile e perché meglio non esporsi che chiedere gli esborsi.
Vincé, senza parole!
- l'anima dell'uomo
ha un occhio di vetro depositato in una banca di vetro
non vede più non crede più e del suo simile in fin dei conti specie quando i suoi conti girano al rosso se ne frega bassamente alzando i tacchi scappa dagli attacchi della sua mente...
bellissimo concetto, profonda poesia
- Un plauso sincero e dovuto per questa tua meravigliosa.
Anonimo il 27/04/2012 15:09
Sotto un frammento di cielo, sopra un frammento di terra e in un frammento di spazio cerchiamo di raccogliere e ricostruire frammenti d'anima per dare senso alla vita...
Anonimo il 27/04/2012 09:51
In queste due pagine hai condensato i sentimenti... i tuoi sentimenti di una vita... Una vita che è una poesia...
- l'anima dell'uomo
ha un occhio di vetro depositato in una banca di vetro... in modo originale uno spaccato della poverta' d'anima dell'uomo...
Meglio ridere di un qualcosa che ci fa' ridere...
Grande Vincenzo...
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