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Giovane abbeverati alla sorgente dei sogni

Mi dimeno frustrato e impotente
in un cerchio di stritolante ruggine
che di avvincermi tenta
in un contorno fetido
di incertezze e insicurezze;
il lavoro mi tende la sua mano,
ma poi la smarrisco nella nebbia,
fuliggine accoltellante,
di sfiducie incontrate per via,
di curriculum annegati nell'indifferenza;
tra quelle righe,
vergate con mano schiava
di nervosismi e timori
ci sono i giorni che mi chiesero di vivere
per regalarmi la medaglia di uomo,
capisci?
Capisci
che da bimbo inventavo colori sempre nuovi,
che ora un sistema ubriaco e indominabile,
tenta di inghiottire
come un superbo inceneritore di periferia,
per renderli schiavi
di un inscalfibile nero?
Sono giovane,
chiedo scusa a voi pettorute persone,
se chiedo umilmente
del mio destino d'essere padrone,
che i miei studi non si inceneriscano
nella fiamma struggitrice d'una crisi
che non mi consente di farne seme
per farmi riscoprire una pianta rigogliosa
di uomo vero e socialmente inserito.
Non chiedo l'elemosina
del vostro urlante capitale
sono io stesso un capitale
che leggerete nel libro del sudore
che versai su una tesi di laurea,
per chiamare a raccolta
i fedeli soldati del mio domani;
essere giovane,
amico mio,
deve essere volo fiero
verso ogni nobile aspirazione,
non può essere un velo irto di spilli,
su cui danza una condizione di maledizione.
Lo so, respirerò
più forte dell'insensibilità acida
di chi mi governa senza sapermi governare,
lo so, spiccherò un volo
che nessuna pallottola
di freddo prodotto interno lordo,
potrà mai davvero annientare.
Sono giovane,
e in me un solo desiderio c'è;
ascolta la voce del mio propormi,
e non ti pentirai
di aver creduto in me.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 29/04/2012 17:19
    Io ho una figlia laureata... insegna nelle elementari... se ti raccontassi cosa c'è nella scuola e in che modo bisogna lavorare... ed è fortunata... ti ringrazio col cuore anche per lei!
  • Gianni Spadavecchia il 29/04/2012 17:16
    Chiusa stupenda.. Ottimi righi i suoi Cristiano!
  • cristiano comelli il 27/04/2012 22:32
    Giovani bistrattati, umiliati, privati di quella fiducia che bisogna concedere loro al massimo grado, giovani che creano sogni che i grandi, certi grandi, rendono loro sempre più difficili da realizzare. Giovani che domandano di vivere. Ma vivere è diventato così difficile? Sì, se esiste prima di tutto uno Stato che nega a queste energie potenziali gravide di voglia di creare un mondo nuovo e di cambiarlo in meglio di esplicarsi liberamente. Disarma, e purtroppo più non stupisce, la disattenzione con cui la classe politica guarda a quest'universo in sacrosanta ebollizione. Basterebbe che l'attuale governo decidesse di incontrare una rappresentanza di giovani e ne sentisse le ragioni, le idee, soprattutto le idee. Perchè è luogo comune e spiegazione di comodo dire che oggi i giovani sono senza valori. NON È VERO, NON È VERO, NON È VERO. Quelli che, per dirla con Enzo Jannacci;
    sacrificano i loro divertimenti per fare opera di volontariato
    vanno a sobbarcarsi studi all'estero per migliorarsi, certo e giustamente con l'ambizione di emergere e di ritagliarsi un posto nella società.
    - cercano di impiantare un'attività imprenditoriale con mille sacrifici
    - svolgono, con laurea in tasca, lavori spesso di umiltà estrema ancorchè di grande utilità sociale e sono spesso mal pagati per essi quando non pagati del tutto.
    - Giovani che, perchè no, profondono impegno politico animati da ideali veri e non da quelli ammuffiti di questi politicanti da strapazzo che, come il vino, cambiano l'etichetta ma sono sempre aceto disgustoso da digerire.
    -pensano che la vita non sia solo andare a caccia della figaccia di turno o del conto in banca faraonico.
    Ecco, nello scrivere queste righe senza pretese ho pensato a questi giovani. Che chiedono una semplice cosa: vivere, secondo quanto hanno da offrire e per fare crescere la società.
    Ascoltarli non è perdita di tempo, è dovere e piacere. Auguri a tutti i giovani di questi tempi perchè per loro le stelle possano davvero brillare come loro meritano di vederle brillare.

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