Lo s'incontra per caso il desiderio,
un colpo secco... violento
e ti giri a chiedere scusa
pensando che il tuo andare
sempre di corsa ti abbia distratto.
Ma tutto è un gioco predestinato...
ed è sangue, quella pasta incandescente
che ti scorre nelle vene e si cristallizza
all'altezza del cuore e della mente.
Il corpo e l'anima un pizzo traforato
da gallerie immensamente vuote
quando il desiderio scava tortuosi cunicoli
architettando percorsi che ti rendono fragile.
Melodico concerto che riempie l'aria
quando ci si lascia attraversare
da sospiri ingoiati rabbiosamente,
suoni di una melodia flautata
note che si scompongono in un volo.
E sono papaveri in un campo di grano,
quei sogni intinti di rosso che sgocciolano
di quel sangue ancora fiammeggiante
che ti ha incenerito le vene.
Guardinga, ti aggiri in quei meandri
in cerca di risposte... di dolcezze
e ti stringi, ti acciambelli per proteggere
quel desiderio, quel voler vivere che è in te.
Mentre il sole di un tramonto
si lascia guardare e definire
senza potersi nascondere al tuo sguardo.