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Al giogo del Precariato

Amato, fedele diario
mi rinvieni qui,
solo, prostrato, incapace
di prestarti come sempre
l'ombra di una fiera penna
perchè tu possa cesellarmi il domani;
ero impiegato,
da stamani mi chiamo precario,
tra me e il desiderio
di un risucchio che mi neutralizzi i respiri
solo il respiro indifferente
di un piccolo binario;
sarebbe buffo, se lacerante non fosse
da piccolo il mio sguardo ribollente
come un amorevole collezionista di emozioni
raccoglieva passaggi di treni
morbidi ma incandescenti;
su di essi, come carezzevoli metafore
dolci pur se indefinite,
i miei intarsi sul futuro,
famiglia da adorare,
e il riparo d'un lavoro sicuro.
Adesso brilla
come una vipera traditrice
inafferrabile nel suo color metallo
il bagliore assassino
di una lettera di licenziamento;
binario,
mi stai vedendo, lo so,
ma non mi puoi sentire,
insegnami che non è finita,
che il giorno che mi attende
è occasione per ritrovare un impiego
e riqualificarsi l'essere
e ciò che resta della dignità,
e mai dovrà essere,
un'occasione per invitare a cena,
la ragnatela del proprio desiderio di morire.

 

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9 commenti:

  • cristiano comelli il 01/05/2012 16:46
    Non pensavo che si trattasse di lei, caro signor Franco, tutto chiarito, grazie come di consueto della sua attenzione e ottima giornata.
  • Anonimo il 01/05/2012 16:31
    Mi scuso Cristiano, non era mia intenzione restare nell'anonimato; anzi. ***** Franco
  • cristiano comelli il 01/05/2012 15:34
    Grazie a chi ha commentato, vorrei poter constatare l'inutilità di quanto ho scritto perchè la speranza è diventata lavoro. Allora ci si potrebbe occupare di cose anche più allegre. Ma oggi è il giorno di stare vicino soprattutto al lavoro che non può, e non per sua colpa, viversi lavoro. E questa vicinanza deve ovviamente proseguire sempre. Cordialità.
  • Rocco Michele LETTINI il 01/05/2012 15:24
    Una sapiente poesia d'amor precario...
    BRAVO CRISTIANO
  • cristiano comelli il 01/05/2012 14:45
    Egregio anonimo, vorrei commentare nel merito il suo pensiero e magari anche condividerlo ma mi sono fatto divieto di interloquire con chi non mette il nome su quanto scrive, come invece faccio io a rischio di essere anche impopolare e criticato. Quindi non proseguo nell'analisi.
  • Anonimo il 01/05/2012 14:13
    " Mio nonno fava i mattoni, mio padre fava i mattoni, fasso i mattoni anche me, ma la casa mia dov'è? "
    Prospettive e desideri, tanto cari a Fellini in amarcord non ci sono più.
    Siamo cresciuti su cavalli informatici, troppo veloci per noi.
    Disacionati, siamo rimasti a piedi e non sappiamo più da che parte andare... L'uso dei mezzi informati finalizzati a guadagni personali avranno conseguenze su l'umanità talmente gravi, che la bomba atomica al confronto sarà come far scoppiare un petardo alla festa del paese.
  • Anonimo il 01/05/2012 14:09
    scussi il mio secondo intervento ma volevo aggiungere che sono perfettamente in accordo con tutto cio che ha detto e solidale con chi ne ha bisogno cordialità
  • cristiano comelli il 01/05/2012 14:05
    Naturalmente, nel giorno per eccellenza della festa dei lavoratori, sentivo dentro il bisogno di scrivere qualcosa che li sostenesse. Purtroppo più di questo non sono in grado di fare. Vorrei ricordare una volta di più a chi ci governa che il lavoro è un elemento imprescindibile della valorizzazione della dignità di una persona e che quindi occorre partire da esso, peraltro elemento d'esordio della nostra Costituzione, per fare ripartire questo disgraziato paese. Un paese che non sa valorizzare la dimensione del lavoro non è neppure degno di chiamarsi paese. È evidente che oggi molti non abbiano nulla da gfesteggiare perchè il lavoro lo hanno perso. Si tratta di persone spesso con un patrimonio professionale di lungo corso che non meritano di essere mortificate da politiche inconcludenti e da un mercato del lavoro sordo e insensibile.
    Che il primo maggio non sia soltanto un momento, per quanto molto importante, di riflessione sulla realtà lavoro e segnatamente, è ovvio, nel nostro paese ma possa dare a questo governo un minimo di lucidità per mettere in atto politiche del lavoro serie per fare ripartire gli investimenti e quindi l'occuapazione. Buon primo maggio a tutti e soprattutto a chi ora non ha un lavoro. I miei auguri più fraterni di poterlo trovare quanto prima.
  • Anonimo il 01/05/2012 13:01
    belissima vera... estremamente vera... complimenti e cari saluti,

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